Sono bastate poco più di 24 ore per vedere crollare il castello di carta della Superlega europea di calcio. La reprimenda del premier inglese Boris Johnson, che con un provvedimento ha impugnato qualsiasi fuga in avanti delle sei squadre inglese coinvolte nel progetto, pronte a chiamarsi fuori e chiedere pubblicamente scusa. Un atteggiamento che ha innescato il dietrofront dell’Inter, dichiaratasi non più interessata. La società nerazzurra, come Milan e Juventus, dovranno fare i conti al loro interno, con Andrea Agnelli nell’occhio del ciclone della pubblica opinione dopo essere stato messo dall’indice dall’Uefa. Una vicenda senza vinti né vincitori, con scisma evitato ma futuro da riscrivere.