I tornei di San Pellegrino nelle parole dei talen scout: “Ho visto passare ragazzini diventati grandi campioni”

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di Marco Locatelli
Sei tornei di calcio giovanile internazionale spalmati su tre settimane, tra agosto e settembre. Un appuntamento capace di portare a San Pellegrino Terme una vigorosa ventata di freschezza, la freschezza del calcio giovanile, quello indubbiamente più bello, puro e semplice.

Se i tornei Quarenghi sono da sempre riconosciuti come “fucina di talenti” è anche vero che, queste giovani promesse, qualcuno le deve pur scoprire: ed è questo il compito dei talent scout. Tanti sono infatti gli osservatori che – durante le tre settimane dei tornei Quarenghi – sia aggirano dentro e fuori lo Stadio Comunale di San Pellegrino. E dunque, tornei Quarenghi “fucina di talenti” ma anche “Osservatorio privilegiato” per talent scout.

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Coppa Quarenghi
Francis Tardioli

Un torneo come questo è fantastico per i ragazzi – racconta Francis Tardioli, storico osservatore dell’Arsenal e amico del presidente del Comitato Quarenghi, dottor Giampietro Salvi, nonché presenza fissa alla Coppa Quarenghi sin dalle prime edizioni. Tardioli punta l’attenzione sulla varietà: “Le squadre sono tutte diverse e molto forti, è una bella sfida“. L’ex osservatore Gunners (italo-britannico: i genitori sono italiani) è stato quest’anno a San Pellegrinosolo per dare un’occhiata e vedere cosa succede. Alcune squadre sono più forti di altre, ma giocano tutti forte“.

In questo senso, è importante anche la presenza delle squadre straniere. “È un’ottima cosa, perché giocano con stili diversi, in Italia sono più concentrati sulla tecnica, in Inghilterra hanno invece grande attenzione per l’aspetto fisico e la velocità. Il gioco italiano è più lento e ragionato, invece squadre come Arsenal e Manchester City giocano più velocemente“. In ogni caso, tornei di questo tipo “aiutano gli scout perché possono trovare giocatori, ma non è così facile“. I criteri di scelta per un giocatore possono così essere molto diversi, secondo Tardioli: “Credo siano cambiati molto i parametri, prima si cercava tanto la tecnica, ora anche in certe squadre come l’Ajax (famosa per il suo settore giovanile ndr) è cambiata la filosofia“.

Coppa Quarenghi
Marino Magrin

Amico dei tornei Quarenghi anche Marino Magrin, ex calciatore di Juventus, Atalanta e Verona – famoso per le sue “bombe” su punizione – oggi talent scout per il settore giovanile dell’Atalanta. Premiato proprio dal Comitato Quarenghi con il premio Scouting – Emiliano Mondonico domenica 3 settembre in occasione del torneo U13 dedicato al “Baffo di Rivolta”. “Mi occupo di scouting per i più piccoli, dai 2010 in giù – racconta Magrin -. Ormai conosco tutti gli oratori di Bergamo, spesso è da quelle realtà che arrivano i più grandi talenti. Io mi soffermo di più sui centrocampisti, che era il mio ruolo, ma mi è capitato di segnalare anche un portiere. I primi aspetti che valuto sono tecnica e visione di gioco, per me molto importanti“.

Coppa Quarenghi
Marco Morra

Una storia incredibile anche quella di Marco Morra, da capo curva della tifoseria del Torino per 25 anni diventato poi talent scout esordienti/giovanissimi del Toro: “Questi tornei sono importanti, bene organizzati. È sempre un piacere venire qua. A San Pellegrino ho visto passare giocatori come Phil Foden, Lorenzo Colombo, Sebastiano Esposito, Matteo Ruggeri, Bukayo Saka. Tanti anche i nostri ragazzi oggi professionisti, come Alessandro Buongiorno, ora capitano del Torino. La mia storia con il Toro viene da molto lontano. Ad esempio, ero molto legato a Sauro Tomà, ultimo superstite del Grande Torino in seguito alla tragedia di Superga“.