Il mondo del calcio piange la scomparsa di Silvio Berlusconi

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di Marco Cangelli
Il mondo del calcio perde uno dei suoi grandi innovatori, Silvio Berlusconi. Il presidente del Monza si è spento all’età di 86 anni nella mattinata di lunedì 12 giugno all’ospedale San Raffaele di Milano dove era ricoverato da alcuni giorni per “accertamenti programmati” legati alla leucemia mielomonocitica cronica di cui soffriva da tempo.

La notizia è stata diffusa dopo che verso le 10 il fratello Paolo, i figli Marina, Barbara ed Eleonora erano giunti al nosocomio milanese per rimanere al cospetto dell’ex premier, costretto da diversi mesi a combattere con una malattia che lo aveva debilitato, non impedendogli di seguire la politica e la cavalcata della propria squadra verso la prima storica salvezza.

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Imprenditore di fama internazionale in grado di fondare nel 1968 Edilnord, il Cavaliere si è avventurato negli anni successivi nel mondo dell’editoria e della televisione creando la prima rete privata italiana, TeleMilano, sfociata nel 1976 in Canale 5, seguite da Italia 1, Rete 4 ed esportando il modello anche in Spagna.

In grado di realizzare uno dei più grandi colossi della comunicazione italiana, Berlusconi ha iniziato a investire nel mondo del calcio nel 1981 con l’acquisizione dei diritti per la trasmissione del Mundialito andato in scena a San Siro con in campo Milan, Inter, Santos, Feyenoord e Penarol prima di acquistare cinque anni dopo i rossoneri salvandoli dal fallimento e portandoli nell’Olimpo del calcio europeo e mondiale.

Indimenticabili sono stati i suoi trionfi negli Anni ’90 con Arrigo Sacchi e Fabio Capello in panchina che hanno regalato al Milan successi in Serie A e in Coppa dei Campioni, a cui hanno fatto seguito nei primi Anni Duemila i trionfi in Champions League con Carlo Ancelotti.

A lui si devono l’arrivo in Italia di campioni del calibro di Marco Van Basten, Frank Rijkaard, Ruud Gullit, George Weah, Andrij Shevchenko, Ricardo Kakà e Zlatan Ibrahimovic a cui si aggiungono gli acquisti di fenomeni del pallone tricolore come Roberto Baggio, Alessandro Nesta, Rino Gattuso e Filippo Inzaghi che hanno consentito alla formazione milanese di conquistare 8 scudetti, una Coppa Italia, 7 Supercoppe italiane, 5 Champions League, 2 Coppe Intercontinentali, 5 Supercoppe Uefa e una Coppa del mondo per club, per un totale di 29 trofei ufficiali in 31 anni di presidenza.

Fondatore del partito politico Forza Italia e presidente del Consiglio dei Ministri per tre volte fra il 1994 e il 2011, Berlusconi ha lasciato il Milan nel 2017 intraprendendo poco dopo una nuova avventura col Monza portando i brianzoli dalla Serie C alla prima storica promozione in Serie A con il recente campionato concluso in undicesima posizione, alle soglie dell’avventura europea.

Un ultimo colpo di mano per un uomo che ha saputo portare una ventata di aria fresca all’interno del panorama calcistico nazionale divenendo uno dei presidenti più vincenti della storia di questo sport.