La Juventus di Massimiliano Allegri vuole essere forte e prudente. Contro il Monaco nella gara di andata dei quarti di Champions League, vinta per 1-0, ha centellinato con intelligenza, applicazione e qualità, sapendo di poter contare sull’apporto di Gigi Buffon, risultato il migliore in campo. Il portierone ha sventato un paio di tentativi pericolosi dei monegaschi nei primi venti minuti, consentendo ai bianconeri di costruire con calma la manovra che gli avrebbe portati a sfiorare il vantaggio nel finale di primo tempo con Vidal, imbeccato da Tevez, e a trovarlo al 12′ della ripresa grazie a un lancio in profondità con il contagiri di Pirlo per Morata, steso dal difensore Carvalho più fuori che dentro area. Una dinamica che induce l’arbitro a concedere il calcio di rigore trasformato da Vidal. Il cileno, mai a segno in Champions, ha avuto il merito di prendersi la responsabilità della battuta dopo aver fallito due volte dagli undici metri. Vantaggio minimo ma pesante. Era importante non prendere gol in casa, e così è stato anche se c’è stato un brivido quando Berbatov, subentrato dalla panchina a metà ripresa, ha sopravanzato Bonucci anticipandolo e colpito di testa sfiorando traversa e incrocio dei pali. E’ noto che il reparto difensivo del Monaco è una barriera difficile da superare. Esserci riusciti, seppure con la generosità dell’arbitro, è una premessa fondamentale in vista della gara di ritorno. La politica dei piccoli passi paga. Gli altri attori di Champions, quando ci sono sostanziali equilibri, non fanno differentemente. Vedasi il pareggio a reti bianche nel derby madrileno tra Atletico e Real. La Juve forse non offre spettacolo in queste circostanza, ma per andare avanti in Champions conta il risultato e bisogna accontentarsi. D’altronde a Monaco si scende in campo con l’obiettivo di segnare almeno un gol. Una cosa è certa. La Juve con Tevez assume grande pericolosità offensiva perché l’attaccante argentino sa tessere la manovra, dettare i passaggi e favorire gli inserimenti. Inoltre l’assenza di Pogba impone una diversa impostazione della rete di centrocampo, ovvero la necessità di fare girare di più la palla e affidarsi non di rado ai lanci lunghi, dai piedi di Pirlo e Bonucci, da cui comunque possono scaturire le occasioni come quella che ha determinato la concessione larga del penalty decisivo contro il Monaco. A Massimiliano Allegri il compito di continuare a inculcare metodica e ragioneria.