di Marco Locatelli
Bambini e disabili insieme allo Stadio Comunale di San Pellegrino Terme sabato 2 e domenica 3 settembre per la quinta edizione del Torneo Emiliano Mondonico categoria Under 13 – vinta dall’Atalanta in una finale pirotecnica con l’AlbinoLeffe, terzo posto per il Torino – e la Dream Cup per ragazzi della 4.a categoria (con disabilità cognitivo-relazionali) conquistata dal Parma for Special, che si conferma campione per il secondo anno di fila.
Una due giorni che porta il nome di Emiliano Mondonico, grande amico di San Pellegrino, e che vede proprio dal “Baffo di Rivolta” la sua genesi, come racconta un emozionato dottor Giampietro Salvi, presidente del Comitato Coppa Quarenghi: “Con Mondonico ci siamo conosciuti nel momento più difficile della sua vita e poi da lì è nata un’amicizia che è perdurata fino a quando lo abbiamo perso. La Dream Cup è stata una sua idea, lanciata proprio un mese prima che lo perdessimo. E noi siamo riusciti ad onorare il suo desiderio. Quest’anno per lui un’edizione speciale visto che l’Albinoleffe (da lui allenato per due stagioni ndr) ha centrato la finale in tutti i nostri tornei (U13, U14, U17 e Primavera) e pure l’Associazione Emiliano Mondonico è arrivata in finale nella Dream Cup, persa 4 – 0 contro il Parma for Special“.
Come ogni anno, presenti anche la figlia Clara e la moglie Carla. “È un piacere vedere giocare questi ragazzi – dichiara Clara – perché, pur avendo difficoltà oggettive, hanno voglia di mettersi a disposizione, giocare e stare bene. Per quanto riguarda l’Under 13, devo dire che sono davvero incredibili, si divertono e fanno un grande calcio: non pensavo che dei bambini avessero una tale visione di calcio e, tra l’altro, sempre mantenendo un comportamento educato e rispettoso. Stiamo davvero onorando mio padre con questi tornei. Ieri, tutta la squadra del Torino è venuta a stringermi la mano e ringraziarmi per quello che papà ha fatto per il Toro, una grande emozione vedere che dei ragazzi così giovani conoscono la figura di mio papà. Ringrazio il dottor Salvi, l’organizzazione tutta, San Pellegrino, tutte le squadre partecipanti e mio papà, che mi ha insegnato tanto e spero che questi piccoli crescano con la sua passione e la sua voglia di fare calcio nel modo più pulito possibile”.
Clara Mondonico, da presidentessa dell’Associazione Mondonico, porta avanti i valori sportivi del padre, campione di sport e anche di umanità che mai si è piegato alle dinamiche del calcio-business: “Non contano i soldi, contano i valori, conta essere uomini perché, anche se sei un fenomeno, dopo i 35 anni hai finito di giocare e se non sei un uomo sei finito. Il 30 settembre – 1 ottobre organizziamo un torneo a Cornaredo con 32 squadre e consegneremo alla fondazione Vialli il Premio Emiliano Mondonico“.
Novità di quest’anno il premio Scouting Emiliano Mondonico consegnato a Marino Magrin, ex calciatore di Atalanta e Juventus, oggi osservatore per il settore giovanile dell’Atalanta “Un premio inaspettato, una bella soddisfazione per il nome legato a questa onorificenza. Mondonico, un grande mister” dichiara Magrin.
FINALE: ATALANTA-ALBINOLEFFE 4-3
All’ombra del Grand Hotel va in scena l’ultima puntata della lunga serie di tornei di calcio giovanile che hanno animato San Pellegrino Terme nel corso dell’estate. La rassegna termina con la finale del Torneo Emiliano Mondonico dedicato ai ragazzi Under 13: la finale è un derby tutto bergamasco tra Atalanta e AlbinoLeffe.
Le compagini si affrontano davanti a un buon pubblico, la cittadina vallare ha ben risposto alle competizioni organizzate dal comitato Coppa Quarenghi. Sul campo è la Dea a partire meglio con una bella discesa di Danza sulla fascia, il suo cross trova solo portiere seriano. Le due squadre non si risparmiano, l’AlbinoLeffe produce trame interessanti, la Dea si muove sulle corsie esterne. I seriani rischiano sulla pressione orobica: Moustatraf in pressione attacca il portiere Arrigoni che gli tira addosso e per poco la sfera non entra. Arrigoni è decisivo nell’azione successiva, quando fa una grande parata in controtempo su un tiro ravvicinato. Sulla ribattuta il più lesto è ancora Moustatraf, che trova l’impatto con la sfera e il gol del vantaggio atalantino. La Dea sembra averne di più, ma i celesti (anche se in rosso).
Nella confusione della lotta a metacampo emerge Adobati – eletto miglior giocatore del torneo – che trova una grande traccia per Campanella, il quale arriva a tu per tu con il portiere ma manda fuori la grande occasione per l’AlbinoLeffe. I seriano però hanno un’altra occasione: rigore per un dubbio fallo di mano in area: Falce tira sul palo ma Elli sul tap-in arriva primo e in spaccata trova il pareggio.
Le emozioni non si fermano, Elli prova l’azione personale ma la sua conclusione è troppo debole. Cresce anche l’intensità dei contatti, mai cattivi però. L’Atalanta rimette la freccia a 5′ dalla fine del primo tempo: altra discesa di Danza sulla fascia, cross allontanato da Arrigoni in tuffo, Magrin controlla e lucidamente mette in porta. Finita? Macché, perché al giro di orologio seguente Adobati riceve davanti al portiere e con un destro preciso rimette tutto in equilibrio.
Le squadre si riorganizzano all’intervallo, i seriano hanno l’occasione migliore subito con Puorro che manda a lato, anche se la posizione di partenza era irregolare. La Dea chiama in causa Arrigoni con una bella botta da fuori a cui segue un altrettanto bell’intervento. Il gol arriva qualche secondo dopo, con Magno che entra in area e incrocia benissimo con il mancino, orobici ancora avanti. La lotta per la sfera diventa furibonda in ogni zona del campo, ne fa le spese l’Atalanta. Rimpallo sulla trequarti, la difesa non libera e Cardin di prima buca Magoni, incredibile 3-3. Le emozioni non finiscono: Damioli batte una punizione dai 15 metri, tiro ben angolato su cui il portiere dell’AlbinoLeffe è bravo ad arrivare. I ritmi calcano in modo comprensibile, specie in termini di produzione offensiva le squadre fanno fatica ad arrivare in porta. Lo fa Carminati, lanciato solo davanti a Magoni gli tira in pieno viso il pallone del potenziale 4-3.
Gol sbagliato, gol subito: qualche minuto dopo l’Atalanta sfrutta uno schema su punizione per sfondare sulla destra, Damioli crossa in mezzo forte e Prendi si avventa sul pallone per dare il vantaggio ai neroazzurri. Magoni sale in cattedra con un volo plastico su un tiro a giro da fuori. L’AlbinoLeffe non riesce a trovare il guizzo per rimettersi in partita e al termine dei due di recupero è l’Atalanta che alza il Trofeo Emiliano Mondonico all cielo di San Pellegrino Terme.
FINALINA: TORINO-MONZA 3-1
Le squadre aprono le danze sostenute dal grande tifo dagli spalti, soprattutto lato granata. Forse il fattore-spalti aiuta il Torino, che parte con più piglio e maggiore convinzione. Il primo guizzo è di Cipriani, il 10 sguscia in area ma Rigamonti in uscita bassa salva il Monza. Il giocatore granata è ancora protagonista un paio di minuti più tardi, quando il suo tiro da fuori si stampa sulla traversa e torna in campo.
I rossobianchi reagiscono con un gran filtrante di Amadei per Goi, che però non sfrutta l’occasione anche per merito del portiere avversario. Il Monza aumenta i giri del motore e la partita ne guadagna in gradevolezza. Non resta a guardare il Toro: Favazzo va via alla grande sulla destra e calcia direttamente in porta, buon riflesso di Rigamonti. È solo il preludio del gol: Martinengo riceve palla al limite dopo un rimpallo, salta secco un avversario e a tu per tu con l’estremo difensore lo fulmina, regalando ai suoi il vantaggio. La rete esalta i giocatori del Torino, con Graci che prova la botta da lontano e per poco non trova la porta. Il primo tempo termina allora con un solo gol di vantaggio per i granata, autori di una migliore prova rispetto ai lombardi.
I secondi 20′ di gioco si aprono con le squadre più lunghe, ma anche più aggressive, la sensazione è che il punteggio non sia sufficiente per nessuno. Cross in piena area torinista, Bavera colpisce al volo, ma il suo tiro-sponda non trova né la porta né un compagno. Il momento sembra favorevole ai lombardi, Toro più schiacciato indietro, ma la difesa da buona guardia.
Un cross dalla trequarti di un giocatore monzese per poco non beffa Sufaj, poi sul ribaltamento di fronte Gai raccoglie una palla a rimorchio al limite e lascia partire un destro su cui Rigamonti non è perfetto, la palla finisce dentro e il Torino raddoppia. Non è finita: il Monza conquista punizione a quindici metri dalla porta, Forcolin si incarica della battuta e disegna con il destro una traiettoria perfetta nell’incrocio.
Il sogno della rimonta dura però solo un minuto: Bitto scatta in profondità senza palla, la riceve solo davanti a Rigamonti e la deposita in rete con un tocco leggero che rimette i granata avanti di due gol, tutto nel giro di 120 secondi. La segnatura scioglie il Torino, che sfiora il poker con un gran tiro a giro di Graci, Rigamonti vola e para. Era l’ultima occasione di una bella partita che regala al Toro il terzo posto nel Torneo Emiliano Mondonico.
FINALE DREAM CUP: PARMA FOR SPECIAL-ASSOCIAZIONE MONDONICO 4-0
Il match si apre con gli emiliani in avanti in un paio di occasioni: nella prima, il portiere dell’Associazione Mondonico fa un gran parata sul tiro dell’attaccante, nella seconda la palla saltella fuori a centimetri dal palo. L’Associazione accusa soprattutto il gran pressing dei crociati, che alla fine trovano la rete del vantaggio con una botta potente e ravvicinata. I campioni in carica si confermano così squadra temibile e avrebbero anche l’occasione per il raddoppio, ma l’esterno difensore avversario si oppone col corpo.
L’Associazione Mondonico si spinge in avanti con una bella incursione del numero 11, la cui conclusione finisce alta davvero di poco. I crociati rispondono con un corner da cui nasce un tiro fuori davvero di poco. La maggior densità favorisce i parmensi, molto bravi a recuperare spesso subito il pallone. L’Associazione Mondonico ha però l’arma dei calci piazzati, e per poco non trova il gol con una punizione su cui il portiere crociato risponde presente, così come su una botta da fuori dopo il corner successivo. Dalla stessa azione nasce però un ribaltamento di fronte che il Parma for Special sfrutta nel migliore dei modi andando a siglare il 2-0. Ci sarebbe anche subito l’occasione per il terzo, ma il numero 11 dell’Associazione Mondonico fa un recupero grandioso su un avversario che altrimenti avrebbe colpito solo a porta vuota.
La ripresa si apre con una intraprendente staffilata del numero 7 dell’Associazione Mondonico, gran destro che sibila largo. Ci prova anche l’11 suo compagno con una incursione dalla destra che però non trova maglie amiche in area. I ducali non perdono la calma e riescono a trovare la terza rete con un filtrante preciso che smarca due attaccanti davanti al portiere, pase de la muerte e 3-0. La partita resta ferma per qualche minuto a causa di un infortunio occorso a un giocatore dell’Associazione. La compagine prova comunque a ridurre lo svantaggio, punizione del numero 11 su cui il portiere parmense deve allungarsi e alzare la sfera sopra il montante. La partita cala di ritmo e i crociati ne approfittano per calare il poker.
Il portiere dell’Associazione Mondonico non sfigura comunque, compiendo almeno un paio di ottimi interventi. Uno di questi scandisce la fine della partita, che vede il Parma for Special vincitore per 4-0: la squadra gialloblù si conferma così la compagine migliore di questa 4.a edizione della Dream Cup.