Le pagelle di Italia-Francia. L’asse Digne-Rabiot ridimensiona gli Azzurri

Italia-Francia 1-3 - Reti: 2’ Rabiot; 33’ Vicario (autorete); 35’ Cambiaso; 65’ Rabiot.

29

La Francia restituisce all’Italia l’immagine più reale di quanta strada debba ancora fare la squadra di Spalletti. Forse ci si era un po’ illusi, forse Spalletti è stato un po’ presuntuoso e non ha fatto i conti con una formazione che ha surclassato gli azzurri sul piano tecnico, tattico e fisico. È sembrata un’Italietta (di taglia small) rispetto ai giganti (tutti sopra l’1,90) dei francesi, che sono parsi colossi insuperabili.

Quando i francesi si raccoglievano nelle due linee a quattro in difesa sono parsi insuperabili. Il gol degli azzurri è stata l’unica azione portata con pericolosità nell’area difesa da Maignan e capitalizzata al cento per cento da Cambiaso. Per il resto è stato solo un monologo in verticale e passaggi all’indietro.

forbes

Un’Italia lenta, prevedibile e priva di idee contro una Francia con un centrocampo robusto dominato da un Koné veramente forte accompagnato dal dinamismo di Guendouzi e dalla mobilità di Rabiot. L’ex juventino ha messo alle spalle di Vicario due assist al bacio di Digne, che sa crossare come pochi. E il terzo gol l’Italia l’ha subito su punizione sempre con Digne che ha centrato l’incrocio dei pali. Vicario ci è arrivato con un leggero ritardo, tanto è bastato perché la palla picchiasse sulla schiena ed entrasse in porta. Autorete, sì, ma la bravura di Digne non la si cancella.

Tutti i gol subiti dall’Italia in questo torneo di Nations League sono arrivati da calci da fermo. Qualcosa vorrà pur dire e Spalletti dovrà studiare le contromosse.

Questa sera è stato triste vedere Retegui, soprattutto nel primo tempo, correre a vuoto in continuazione senza mai vedere palla. Così non si va da nessuna parte. E la musica non è cambiate nemmeno quando è entrato Kean. Spalletti ha sbagliato il piano partita pensando di poter ripetere la partita fatta al Parco dei Principi di Parigi all’andata dove aveva vinto 3-1.

Ma la Francia è scesa in campo con l’intento di arrivare prima nel girone. E ci è riuscita. E ha gelato l’Italia dopo soli 2’. È partita con un pressing alto asfissiante che ha conquistato il corner che l’ha portata in vantaggio. Poi ha cambiato improvvisamente tattica. Si è messa dietro e ha lasciato che l’Italia facesse il suo gioco interrompendo tutte le linee di passaggio e ripartendo in verticale ogniqualvolta conquistava palla. E così Barella, Locatelli, Frattesi, Tonali, Cambiaso e Dimarco non hanno mai trovato il bandolo della matassa, lasciando Retegui solo a misurare il campo con la corsa.

Thuram da solo riusciva a impegnare tutta la difesa azzurra, mentre gli azzurri non riuscivano a impegnare la difesa francese e il povero Vicario più che raccogliere i tre palloni alle spalle ha fatto una sola parata. Spiace perché avrebbe meritato una serata diversa.

Italia-Francia 1-3

Reti: 2’ Rabiot; 33’ Vicario (autorete); 35’ Cambiaso; 65’ Rabiot.

Italia: Vicario 5.4; Di Lorenzo 6.3, Buongiorno 5.9, Bastoni 6.6; Cambiaso 6.6 (78’ Maldini 6), Frattesi 5.7 (67’ Raspadori 6.3), Locatelli 6 (67’ Rovella 6.7), Tonali 6.3, Dimarco 6.9 (83’ Udogie 6); Barella 6.4; Retegui 6 (66’ Kean 6.1). All. Spalletti 6.21.

Francia: Maignan 6.8; Koundé 6.2 (82’ Pavard) 6.2, Konaté 6.6, Saliba 6.8, Digne 8.4; Guendouzi 6.9, Koné 7; Rabiot 8.8, Nkunku 6.6; Muani 6.6, Thuram 7 (78’ Barcola 6.2). All. Deschamps 6.92.

Arbitro: Vincic (Slovenia). Quarto ufficiale: Obrenovic (Slovenia). VAR: Borosak (Slovenia).