Come in una partita a scacchi, anche in una partita di calcio tutto dipende da come muovi le pedine. Nella finale tra Argentina e Francia è accaduto proprio così. L’Argentina ha ingabbiato la Francia per 80’ e ha dominato in lungo e in largo andando in vantaggio per 2-0. Il motivo di tanta superiorità è stata la capacità di non permettere mai ai francesi Theo Hernandez e Kylian Mbappé di prendere velocità. Un pressing asfissiante degli argentini ha tolto il rifornimento necessario ai francesi per sviluppare il proprio gioco e Deschamps ha dovuto aspettare un episodio per poter raddrizzare una partita, di cui ha sbagliato il piano partita.
Scaloni, dopo aver dominato con la sua Argentina per 80’ su una Francia inesistente, alla mezz’ora del secondo tempo decide di togliere Di Maria, che fino ad allora era stato la spina nel fianco della Francia, dimostrando di avere paura di perdere. Una mossa conservativa che gli è costata cara. Deschamps, infatti, dopo aver visto quella mossa ha inserito altre due punte e con quattro attaccanti è riuscito a pareggiare i conti e a portare la gara ai tempi supplementari. Sono bastati due minuti, infatti, a Mbappé per realizzare i due gol di scarto e pareggiare i conti.
In seguito l’allenatore argentino ha aspettato troppo a cambiare alcuni giocatori come De Paul; lo ha fatto solo quando questi erano ormai al limite delle loro forze; e solo con giocatori freschi è riuscito a portarsi di nuovo in vantaggio. Poi, si sa, nel calcio contano anche gli episodi e le giocate dei campioni. Siccome si sta parlando della finale del campionato del mondo, la Francia di campioni in rosa ne ha. Ma gliene è bastato uno. Non è un caso se Mbappé ha segnato tutti e tre i gol del pareggio, che ha portato i francesi ai calci di rigore (e non ha fallito nemmeno il rigore toccato a lui).
Alla fine, ha vinto l’Argentina. Ha vinto Lionel Messi. Quello del Qatar 2022 è stato il mondiale di Messi, che, finalmente, ha messo la ciliegina sulla torta della sua lunga e pluripremiata carriera. In questo mondiale si è visto un Messi diverso, che ha fatto cose che non si erano mai viste fare prima come, ad esempio, pressare e aiutare i compagni in difesa. Quel Messi che vomitava prima delle partite con l’Albiceleste per la troppa tensione e il troppo peso da portare sulle spalle, ora non c’è più. Esiste un Messi che trascina i compagni e con loro divide i destini della Nazionale per il bene della propria nazione.
Per Mbappé, che ha solo 24 anni, ci sarà spazio per altri successi. Intanto gli amanti del calcio hanno potuto assistere a una gara di pallone che ha offerto mille emozioni dall’inizio alla fine e come ogni finale che si rispetti, il risultato è rimasto incerto sino alla fine dell’ultimo rigore. W il Calcio.