L’Italia segna poco ma vince

522

548742493CV00016_Italy_v_Ma

Il 4-3-3 del ct Antonio Conte produce sei punti pesanti in vista della qualificazione a Euro 2016, che permettono di staccare di due lunghezze la Norvegia, a sua volta giustiziera della Croazia ora a -4 dagli azzurri. L’Italia non prende gol nelle due partite casalinghe contro Malta e Bulgaria, in compenso ne segna due, uno ogni 90 minuti. Il primo con quella che deve essere sembrata una zuccata di Pellè, ma in realtà è un tocco malandrino di braccio buono a spingere il pallone decisivo nella rete maltese. Il secondo dagli undici metri è frutto di un’ingenuità difensiva bulgara che provoca un fallo plateale su Candreva in area e la conseguente concessione del penalty trasformato da De Rossi, costretto a ripeterne l’esecuzione. Il romanista non teme emozioni, salvo farsi tradire dai nervi nel secondo tempo facendo scattare il rosso per sé e l’avversario verso cui reagisce dopo essere stato pestato sul ginocchio. Reazione non ammessa che fa andare su tutte le furie il ct e compromette l’equilibrio della formazione azzurra, agganciata al 4-4-1. Ciò che preoccupa, tuttavia, è l’incapacità di finalizzare in fase offensiva. Si crea senza concretizzare. Tra i pali, per fortuna, c’è Buffon che per le sue 150 partite in maglia azzurra si regala un paio di parate decisive sulle sortite di maltesi e bulgari. Se contro Malta il metronomo viene affidato a Pirlo, ormai troppo lento per i ritmi internazionali, nel secondo match di qualificazione il pallino finisce a Verratti, il quale deve ancora imparare a gestire i passaggi di prima intenzione e quelli ragionati, ma in sostanza gioca meglio di altre volte. Contro Malta, oltre al gol decisivo di Pellè, si conta la traversa di Gabbiadini, uno che ha bisogno di tanta fiducia. Contro i bulgari Conte schiera El Shaarawy a sinistra e Candreva a destra, e l’ex milanista ora al Monaco si scatena senza trovare il gol, che avrebbe meritato sicuramente. L’aria di Manchester ha fatto bene a Darmian e De Sciglio mostra di crescere, mentre Chiellini (78 presenze come il mitico Scirea) e Bonucci sono ormai due pedine inamovibili. Restano da affrontare Azerbaijan fuori e Norvegia in casa. La qualificazione è a un passo. La prolificità tutta da conquistare.

forbes