Dopo aver assistito alla finale di Supercoppa europea tra Bayern Monaco e Chelsea viene da chiedersi cosa manchi alle squadre italiane per arrivare a crederci fino in fondo. Nazionale a parte, accade raramente di salutare una rimonta e la capacità di ribaltare un risultato in apparenza compromesso. Il Bayern Monaco, allenato da Pep Guardiola, ha racciuffato il pareggio (2-2) al 121’ minuti, vale a dire agli sgoccioli del minuto di recupero del secondo tempo supplementare, sottraendo al Chelsea, guidato da Mourinho, la gioia per la conquista del trofeo vinto nel ’98 e poi perso in dirittura d’arrivo in altre occasioni. Nessuno dei due allenatori, approdati sulle rispettive panchine ad inizio della stagione in corso, ha vinto la Champions o l’Europa League nel 2013. Ma si sono ritrovato di fronte per contendersi il primo, importante traguardo dell’annata. Nella festosa cornice di Praga gli inglesi hanno maturato per due volte il vantaggio, ripresi la prima volta da uno straordinario Ribery e poi, in occasione dell’ultimo quanto disperato assalto da Javi Martinez. Il riassunto appare piuttosto riduttivo, perché va raccontato che dopo l’espulsione di Ramires al 40’ del secondo tempo per doppia ammonizione, Mourinho ha schierato il Chelsea nei tempi supplementari come se niente fosse, cogliendo riuscendo addirittura a segnare il secondo gol con Hazard al 3’ del primo extra time. Se fosse finita 2-1 per gli inglesi, la copertina sarebbe stata tutta per il portiere Cech, autore di una mezza dozzina di interventi valsi a salvare la porta del Chelsea. Volava dappertutto Cech, da un angolo all’altro della porta, spedendo puntualmente in angolo quel che pioveva dai piedi dei tedeschi. Il Bayern ha messo a segno tutti e cinque i calci di rigore, il Chelsea ha sbagliato l’ultima della serie con Lukaku. Vincere, per Mourinho, sarebbe stata un’impresa. La conquista della Supercoppa assegna a Pep Guardiola il merito di aver portato per la prima volta il trofeo nella bacheca dove si conservano già le prestigiose coppe con le orecchie conquistate dal Bayern. Una partita entusiasmante tra squadre dotate di giocatori con tanta classe e carisma. E l’applauso finale che ha accomunato tutti i protagonisti è l’epilogo migliore e uno spot vero per il calcio europeo.