Lionel Messi, cinque gare e zero gol in Sudafrica nel 2010, vuole lasciare decisamente la firma in questo campionato del mondo in Brasile. Dopo la rete decisiva alla Bosnia con un colpo da biliardo dai 16 metri, si ripete in modo ancora più sfavillante in pieno recupero della sofferta partita disputata contro l’Iran. Il suo piede sinistro disegna una parabola impossibile da intercettare anche per i più bravi tra i portieri e risolve la sfida che stava per premiare con un risultato a occhiali e meritevolmente la squadra asiatica. Basti sottolineare che il migliore in campo degli argentini è quel Romero, ripudiato tra i pali del campionato italiano, decisivo in ben tre occasioni per evitare il gol degli iraniani. La nazionale del ct Sabella non brilla, ma quando la Pulce inventa non c’è n’è per nessuno. D’altronde non è la prima volta che un supercampione trascini la propria squadra anche quando non brilla. Per l’Iran resterà comunque una prestazione da incorniciare. Mentre l’Argentina vola agli ottavi.
La seconda uscita nel Mondiale rischia di trasformare in disfatta per la Germania sotto i colpi di Ghana. In vantaggio al 7’ del secondo tempo con Gotze e subito ripresi da Ayew, i tedeschi subiscono il gol di Gyan e rischiamo di capitolare ancora, fino a quando a metà ripresa il ct Low decide di affidarsi a Schweinsteiger e Klose. La vecchia guardia teutonica non tradisce e dopo poco più di un minuto dal suo ingresso in campo Klose con una zampata sotto misura riaffaccia il Ghana e appaia il brasiliano Ronaldo “il fenomeno” nella classifica dei marcatori all time nelle fasi finali dei campionati del mondo. Quindici reti per entrare nella storia e impedire alla Germania di patire uno scivolone.