Neymar e arbitro salvapatria

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neymar-brasileLa stella di Neymar brilla nella gara d’apertura del Mondiale 2014 che vede il Brasile soffrire di fronte alla Croazia, passata in vantaggio su autogol di Marcello e raggiunta a fine primo tempo da una precisa rasoiata del giovane attaccante verdeoro. Che ha il merito di trasformare nella ripresa un calcio di rigore concesso con generosità imbarazzante dall’arbitro giapponese Nishimura, colpevole di aver punito solo con il giallo un intervento da rosso diretto dello stesso Neymar (gomitata in pieno viso a un avversario inquadrato con la coda dell’occhio) con il Brasile sotto di un gol. L’espulsione avrebbe disegnato ben altra partita, ricordando come un analogo intervento costò nel 2006 molte giornate di squalifica a Daniele De Rossi. Neymar in campo trascina la squadra di casa, seguito nel finale da Oscar, che quando la Croazia è in pieno arrembaggio e la difesa di coach Scolari in affanno, dirompe verso l’area avversaria e con la punta mette il pallone diritto sul primo palo dove il portiere non può arrivare. Finisce 3-1 la gara inaugurale del Mondiale, dove le sole certezze sono il talento di Neymar, la bravura di Oscar e la prontezza del portiere Julio Cesar. Il Brasile è da rivedere, perché giocare in casa non basta per vincere. Fuori dal campo i fatti hanno mantenuto fede ai timori della vigilia. Il disagio sociale non è cosa dei giorni in cui si celebra il Mondiale, semmai la competizione, come si supponeva, è occasione per rilanciare le sfide in piazza. Dove, però, finiscono non solo i disperati ma anche i famigerati black bloc.

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