Il calcio è una cosa meravigliosa. Fatto di soluzioni impensabili, che quando si realizzano regalano emozioni a non finire. Chiedere ai tifosi laziali per credere. Una serata così non se la dimenticheranno facilmente. Cuore, perseveranza, volontà di recuperare una partita che stava scivolando via con il rammarico di aver preso un gol per una deviazione sfortunata.
E che l’unica azione veramente pericolosa dell’Atletico Madrid era stata ben parata da Provedel. Ed eccolo qui il protagonista assoluto di questa gara. Perché allo scadere del tempo supplementare, all’ultimissima azione, il portiere si trasforma e veste i panni del bomber: taglia dentro l’area in modo perfetto a suggerire a Luis Alberto un cross, che il compagno gli pennella a dovere sulla testa e che il portiere laziale mette in porta. Ciao ciao Immobile e ciao ciao cholismo. Entrambi battuti da una situazione non prevista. I giocatori spagnoli sono rimasti allibiti, impietriti, increduli difronte a tale bellezza che li ha condannati al pareggio sul filo di sirena. Inimmaginabile la gioia dei laziali.
E in questo calcio moderno, dove si chiede ai portieri di saper giocare con i piedi, alla maniera dei vecchi liberi di un tempo, ora si scopre che sanno anche compiere azioni da attaccanti veri. Già Gasperini nelle partitelle infrasettimanali schiera Musso da attaccante. E saranno in molti a farlo, così che quando necessita anche il portiere può diventare l’uomo in più, l’attaccante con le conoscenze giuste per rendersi consciamente pericoloso.
Lazio-Atletico Madrid restituisce agli appassionati di calcio una fotografia, un’immagine, uno scorcio di video che durerà nel tempo e diventerà un esempio da seguire. Intanto mettiamola sulla copertina delle figurine Panini dell’anno prossimo.