Risse e morsi, siamo preoccupati

784

AndujarGuardi le immagini che rimbalzano dai campi di calcio e ti chiedo se un virus malefico abbia contagiato i protagonisti in maglia e pantaloncini. Nel nostro campionato finisce in rissa a Catania e Napoli mentre a Siena gli animi ribollono, in quello inglese si assiste alla sequenza di un morso. La catena di azione e reazione è quantomeno preoccupante. Non c’è moviola, ma scorrono le immagini che, da diverse angolazioni, propongono le scene incriminate. Il Catania pareggia all’ultimo secondo un derby combattuto e sentito per via della posta in palio, con i cugini palermitani a rischio retrocessione. Gli etnei si disperano ma le gare durano 90 minuti più recupero e la striscia finale non serve a far scorrere i titoli di coda. Il problema sembra nascere quando Barreto provoca il portiere Andujar la cui reazione è spropositata, con scarica di pugni all’avversario buttato a terra. Tra chi vuole mettere pace e chi mostra il viso truce e minaccioso prevalgono i primi, per fortuna. L’arbitro Mazzoleni mostra il rosso a Andujar con riserva del giudice sportivo di analizzare le immagini televisive. A Napoli c’è la sensata consultazione di arbitro, giudice di porta e guardalinee che serve a stabilire la validità del pareggio del Napoli. Quando al ’94 Insigne mette dentro la palla della vittoria, con la complicità involontaria del cagliaritano Perico che devia quanto basta la traiettoria ingannando il proprio portiere, restano scampoli di partita. Non si capisce chi o cosa scateni il parapiglia a centrocampo subito dopo. Tutto molto brutto. A Siena toscani contro l’arbitro che prima convalida e poi annulla il gol del pareggio contro il Chievo. Nessuno, però, fa il mea culpa per le tante occasioni fallite dalla squadra di Iachini che, se concretizzate, avrebbero ridotto il gol annullato a mero episodio secondario. Decisamente grave quanto accaduto nel corso del match Liverpool-Chelsea, con Luis Suarez che morde sul braccio Ivanovic, gesto non visto dall’arbitro ma che costituirà prova televisiva. Suarez è un nome noto al giudice sportivo inglese, avendo subito una lunga squalifica per razzismo. Lo stesso giocatore è recidivo per quanto riguarda l’uso dell’arcata dentale, avendo nel 2010, quando vestiva la maglia dell’Ajax in Olanda, la spalla di Bakkal del Psv. Suarez ha usato Twitter per trasmettere le scuse e ammettere che il suo comportamento è stato ingiustificabile. Suarez si dice addolorato, il mondo del calcio al contrario è seriamente preoccupato.

forbes