di Marco Locatelli
Sport, amicizia, inclusione, valori dello sport e il ricordo di un grande uomo di calcio: Emiliano Mondonico. È la Juventus a vincere il 6° Torneo Mondonico Under 13, l’ultimo appuntamento firmato Comitato Quarenghi, ieri, domenica 1 settembre, allo Stadio Comunale di San Pellegrino Terme. Superata in finale l’Atalanta di misura: 1-0, nella finalina invece vince il Monza 3-0 sull’Albinoleffe (le due cronache a fondo articolo). Si chiude, così, la rassegna di calcio giovanile internazionale firmata Comitato Coppa Quarenghi a San Pellegrino Terme.
Le finali dell’Emiliano Mondonico Under 13 (i gironi sabato 31 agosto) anche quest’anno si sono svolte in concomitanza con la Dream Cup, riservata ai giocatori della 4.a Categoria (disabilità cognitivo-relazionali), vinta dall’Associazione Emiliano Mondonico 6-2 contro l’Atalanta for Special, nella finalina la Rappresentativa Special Delegazione Bergamo ha superato 7-0 l’Aurora Seriate.
“Il torneo è andato davvero bene, sia per l’alto livello delle squadre presenti che per l’affluenza di pubblico – spiega il dottor Giampietro Salvi, presidente del Comitato Coppa Quarenghi -. È stato bellissimo veder giocare i ragazzi della 4.a categoria (con disabilità cognitivo-relazionali ndr), che hanno portato una forte ventata di entusiasmo in campo e al pubblico. Diversi ospedali europei oncologici hanno squadre di calcio con ragazzi usciti dal tumore, l’anno prossimo vorremmo invitarne una“. “Un legame unico quello che mi lega con San Pellegrino Terme, con il dottor Salvi, con Quarenghi – racconta Clara Mondonico, figlia del Baffo di Rivolta e presidente dell’Associazione Emiliano Mondonico -. Io qua mi sento a casa perché, da qua, papà è tornato con la voglia di vivere. Questo torneo è sempre emozionante“.
GLI AMICI DEL “MONDO” – A sorpresa, “Premio Scouting Emiliano Mondonico” a Giancarlo Finardi, vice responsabile settore giovanile dell’Atalanta: “È sempre bello venire a San Pellegrino per i tornei Quarenghi e vedere questi piccolini che giocano con un entusiasmo incredibile e una grandissima voglia di divertirsi. Con Emiliano ci legava una grande amicizia e siamo stati compagni di squadra, lui alla Cremonese mi ha anche allenato. È davvero bello ricordarlo. Questo premio mi rende davvero orgoglioso“. Allo Stadio Comunale di San Pellegrino un altro amico del “Baffo di Rivolta”. Non un calciatore, ma uno dei più grandi canoisti di tutti i tempi: Oreste Perri, già premiato dal Comitato come Uomo di Sport e Cultura lo scorso maggio, che ricorda con affetto l’amico Mondonico: “Un grande calciatore, allenatore, ricco di valori. Per lui era molto importante aiutare le persone con difficoltà. Il calcio per Emiliano era un momento educativo“.
Anche al Mondonico grande attenzione dagli addetti ai lavori. Tra questi un certo Marino Magrin, ex calciatore di Juventus, Atalanta e Verona – famoso per le sue “bombe” su punizione – oggi talent scout per il settore giovanile dell’Atalanta: “Quelli del Quarenghi sono senza dubbio tra i migliori tornei giovanili di tutta la Lombardia. Anche quest’anno si sono visti moltissimi giocatori interessanti che potremmo rivedere in Serie A tra qualche anno, come già successo“.
E questi nomi li ha praticamente raccolti tutti (o quasi), l’osservatore del Torino Marco Morra, uno dei più affezionati ai tornei Quarenghi: “Questi tornei sono tra quelli dove sono passati più ragazzi che sono poi diventati professionisti“. Tra i casi più eclatanti, Morra ricorda un certo Phil Foden del Manchester City, oggi tra i più importanti centrocampisti al mondo: “Non aveva un grande fisico, ma già da piccolo aveva un controllo palla impressionante, sembrava un marziano. E in effetti lo è diventato. Ma di qua sono passati anche il beniamino locale Matteo Ruggeri, Davide Calabria, Nicolò Fagioli, Bukayo Saka, Lorenzo Colombo, Sebastiano Esposito, Alessandro Buongiorno e tantissimi altri“.
Restando su sponda Toro, bella anche la testimonianza di Corrado Buonagrazia, responsabile attività di base del Torino, alla sua seconda stagione in granata: “Ho un legame speciale con la Coppa Quarenghi: la mia esperienza al Torino è iniziata proprio qua, contro il Red Bull Salisburgo. Nel mio lavoro l’aspetto educativo-formativo è importantissimo, dobbiamo generare nei più piccoli capacità di autonomia. Nei ragazzi più grandi cerchiamo di creare un percorso di professionalizzazione, così, se quello del calciatore sarà il suo lavoro, saranno pronti. Tra i principali problemi sicuramente le aspettative delle famiglie e il mondo digitale, la maggior distrazione. Noi, ad esempio, durante i tornei e le trasferte non facciamo portare i cellulari ai ragazzi. È importante stare insieme e attivare processi virtuosi per farli crescere“.
FINALE 3°-4°: MONZA-ALBINOLEFFE 3-0
Si parte fortissimo: percussione sulla destra dell’Albinoleffe, palla bassa in mezzo, Belotti calcia da vicino e Manenti si oppone con il corpo. Le squadre si affrontano a viso aperto, bella partita. Milesi ci prova da fuori per il Monza, il portiere celeste para senza problemi. Riconquista alta dell’Albinoleffe, palla per Carrara in piena area, tiro murato da Manenti in uscita. Lo stesso Manenti rischia il pasticcio quando manovra palla fuori dalla propria area e subisce lo scippo da parte di un giocatore dei Cigni, rimedia la difesa. Il Monza fatica a proporsi in avanti con costanza, si vive di duelli sulla metà campo e di tentativi di verticalizzazione. Corner dalla destra per l’Albinoleffe, stacca Carrara di testa, sfera innocua per Manenti. Reagisce il Monza: sfera dentro per Abdelhamid che prova il pallonetto, pallone appena alto. I Cigni ci riprovano in un paio di occasioni, ma lo 0-0 sembra scolpito nella pietra, almeno nel primo tempo. Invece, all’ultimo minuto Melotto sfonda in area seriana e col destro manda la palla in rete portando il Monza in vantaggio proprio sul duplice fischio.
Il Monza inizia la seconda frazione esattamente come il primo: all’attacco. Punizione da fuori, Scaletti ci prova direttamente, ma Noris para senza problemi. L’Albinoleffe non ci sta, la partita si accende. Le squadre si sforzano al massimo, allungandosi sempre più. Altra punizione da fuori per il Monza, questa volta ci prova Meale e Noris deve metterci i pugni per evitare il raddoppio. Ripartenza Albinoleffe, imbucata per Toma che si divora il vantaggio.
Contropiede Monza, lancio lungo per Bini, il numero 7 monzese entra in area e con il destro fulmina Noris: 2-0. Il pressing dei rossi funziona bene, perché consente loro di recuperare subito la sfera non dando spazio agli avversari, spesso costretti al lancio lungo. Anzi, è il Monza a riconquistare un altro pallone e a consegnarlo a Faggiano: destro secco dai venti metri che si infila all’angolino e consegna il tris ai rossi. È la rete su cui, di fatto, si chiude la partita: il Monza sale dunque sul terzo gradino del podio, medaglia di legno per l’Albinoleffe.
FINALE 1°-2°: ATALANTA JUVENTUS 0-1
Cala il sipario sulla rassegna estiva del calcio giovanile targata Comitato Quarenghi, dopo una lunga serie di emozioni, sfide e passione che caratterizzano ormai la fine dell’estate a San Pellegrino Terme. Va infatti in archivio la sesta edizione del Torneo Emiliano Mondonico e nella calda sera del primo giorno di settembre sono Atalanta e Juventus a contendersi il trofeo.
La Juve impone il proprio ritmo sin dalle primissime battute e trova la prima conclusione con Capello, destro bloccato. I bianconeri non mollano il piede dall’acceleratore, la Dea non trova sbocchi in avanti e prova a sfondare sulle fasce. La Vecchia Signora sembra avere maggior inventiva offensiva e si stabilisce in pianta sulla trequarti orobica. Cross dalla destra, Cerato colpisce in piena area, il portiere atalantino salva con un grande intervento di puro riflesso. Alla fine, la Juventus trova il vantaggio: fallo laterale, palla per Martello che lascia sfilare e col destro trova la rete che vale il vantaggio dei bianconeri. Reazione immediata dell’Atalanta, con Costanzo che si oppone benissimo al tiro ravvicinato di un attaccante orobico. La partita si fa più nervosa e spezzettata, come è tipico delle finali. Punizione per l’Atalanta, Oliosi calcia bene dai 15 metri, Costanzo para in due tempi con un brivido. Bell’azione bergamasca con palla allargata sulla sinistra per Macrì, il cui cross è fuori misura.
Il secondo tempo vede ancora la Juventus in proiezione offensiva, senza tuttavia trovare la rete che le garantirebbe maggior sicurezza. Imbucata per Folin che controlla, si gira e calcia, mura Vescovi. Reagisce l’Atalanta con un tentativo in acrobazia di Ilic, bravo Costanzo a distendersi e a parare. La Juventus riprende campo, Fazzalari fa un ottimo numero in area e calcia a incrociare col destro, Vescovi vola per toccare la palla fuori dalla porta. Bianconeri ancora vicini al raddoppio con Cerato, rasoiata di prima da fuori e sfera che sibila a centimetri dal palo.
Le squadre iniziano a essere stanche, cala il ritmo. Bello spiovente da corner per la Juve, Brustia impatta bene di testa, ma manda alto una bella chance. Ci prova pure Cherchi: tiro da fuori che prende un giro strano ed esce di poco. Anche l’Atalanta prova la soluzione di fuori, ma il tentativo di Koite non ha maggior fortuna. Marchisio si incarica di una punizione defilata, una sassata di collo che Vescovi alza sopra la traversa. È l’ultima emozione della partita, che consegna alla Juventus la sesta edizione del Torneo Emiliano Mondonico.