Massimiliano Allegri ha iniziato la sua avventura di allenatore del Milan all’inizio della stagione 2010-2011 e se ne va il 13 gennaio 2014. Chiamato da un grande imprenditore, oltre che uomo politico, come Silvio Berlusconi, viene esonerato per le conseguenze di una sconfitta devastante subita dalla squadra di provincia di un altro imprenditore, Giorgio Squinzi, presidente di Confindustria. Il 4-3 ottenuto a spese del Milan sarà ricordato nella laboriosa cittadina di Sassuolo alla stregua dello storico risultato con cui l’Italia di Valcareggi conquistò la finale di Coppa Rimet a Mexico ’70 superando la Germania ai tempi supplementari. Solo che all’ultima di andata il Milan ha giocato 90 minuti regolamentari più recupero e nel finale, quando, sotto di due reti dal 47’, avrebbe potuto pareggiare, ha sprecato e non poco. Resta l’impresa del Sassuolo e la Caporetto del Milan, a cui Silvio Berlusconi non ha retto. La panchina rossonera, per il momento, viene affidata a Tassotti. Dopo il campionato e la supercoppa italiana vinti nel 2011, il Milan di Allegri è stato sempre a ruota: secondo due stagioni fa e terzo posto lo scorso anno, per accedere ai preliminari (superati) di Champions League. E il fatto che il Milan sia l’unica squadra ancora in lizza nella massima competizione europea non è bastato a salvare il tecnico livornese. La squadra si ritrova undicesima, con ben sette sconfitte sul groppone dopo 19 giornate. Troppo per la squadra italiana più titolata a livello internazionale. Sull’uscio c’è una vecchia gloria che con il Milan ha conquistato importanti allori: l’olandese Clarence Seedorf, attualmente al Botafogo. Nel frattempo Mauro Tassotti sarà in panchina nel match Coppa Italia contro lo Spezia, con l’obiettivo di inseguire il trofeo tricolore che permetterebbe di accedere quantomeno alla Europa League del prossimo anno. Per Tassotti non è il primo subentro. Si è già seduto al posto di Zaccheroni nella stagione 2000/01 e di Leonardo nella stagione 2009/10.