Atalanta epica come una Dea

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L’Atalanta in dieci sfiora l’impresa a Cagliari e, dopo una gara difficile per una serie di episodi a sfavore, esce con un punto meritatissimo. La cronaca racconta emblematicamente lo spirito con cui i nerazzurri entrano in campo sotto la guida di Colantuono. Due rigori contro e un uomo in meno spezzerebbero le gambe anche alle formazioni più forti e rodate. Se poi si finisce per dover rinunciare anche al proprio portiere e corrono i brividi per un impatto terrificante quanto sfortunato, è comprensibile come quel che si guadagna è buono altroché. Si resta ancora in terreno negativo (-1 in classifica), ma con la convinzione di aver ritrovato la squadra meraviglia della passata stagione.

L’Atalanta accetta di giocare nello stadio incompleto di Quartu Sant’Elena e Percassi si aggiudica l’appellativo di uomo d’onore. Ma la squadra bergamasca sale agli onori della cronaca perché il portiere Consigli para due calci di rigore nel giro di 8’ nel primo tempo, neutralizzando i tentativi dal dischetto di due specialisti come Larrivey e Daniele Conti. La squadra di Colantuono, in dieci per l’espulsione di Federico Peluso nell’azione del secondo penalty, perde a metà ripresa anche Consigli, che s’infortuna in uno scontro fortuito con il compagno Stendardo ed è costretto a ricorrere alle cure ospedaliere. Niente di grave, ma colpo durissimo. L’Atalanta va addirittura in vantaggio al 36’ della ripresa con Denis, che ritrova la via della rete, per poi essere raggiunta in extremis da Ekdal, nel primo dei sei minuti di recupero concessi dall’arbitro Peruzzo. E pensare che con tre punti i nerazzurri si sarebbero lasciati alle spalle ben cinque squadre.

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