Anticipo di sesta giornata di serie A esaltante per la squadra di Antonio Conte, guidata in panchina da Massimo Carrera. Una debacle come quella patita dalla Roma allo Juventus Stadium ricorda il prologo del clamoroso tonfo dell’era Spalletti nella tana del Manchester Utd in Champions League. Allora finì 7-1, stavolta il passivo è limitato (4-1), ma la magra non è diversa perché la Juventus domina in lunga e in largo con il suo 3-5-2 tutta corsa, movimento e geometrie. La Roma si lasca annichilire, finendo in inferiorità a centrocampo con il suo 4-3-3 e denunciando evidenti lacune difensive. Se c’è una colpa attribuibile a Zeman è aver lasciato campo aperto a Pirlo, libero di ispirare i compagni con le sue precise aperture. Né può dirsi che il reparto arretrato giallorosso sia un modello da seguire. La Juventus esegue alla perfezione la sua prova d’orchestra e regala spettacolo. Caceres e De Ceglie sugli esterni rappresentano la novità nello schieramento bianconero che presenta Matri e Vucinic in avanti. Roma nella formazione annunciata con attacco formato da Lamela a destra, Osvaldo centrale e Totti a sinistra.
Dopo 8’ la Juve riesce a penetrare la difesa giallorossa con un cross basso di Caceres su cui non arrivano Matri e Marchisio. Un minuto dopo brivido per Taddei che, su lancio in profondità di Pirlo, ferma fallosamente al limite dell’area Marchisio che si appresta ad agganciare. C’è l’ammozione, non il rosso perché il bianconero non è in possesso di palla. Andrea Pirlo calcia rasoterra e fa passare il pallone in mezzo alla barriera, sorprendendo Stekelenburg sul suo palo. Una vera doccia fredda per la squadra di Zeman che al 14’ viene presa ancora una volta in contropiede con un lancio di Vucinic per Marchisio su cui esce il portiere romanista respingendo. Sulla ribattuta verso la porta scoperta interviene Castan con il braccio in area, provocando il calcio di rigore che Vidal trasforma. Dopo un quarto d’ora doppio vantaggio della Juventus, che ripete il copione della passata stagione. La Roma risponde al 17’ con Totti che pennella il pallone in area bianconera per Lamela che colpisce al volo davanti alla porta di Buffon mandando fuori. Ma il 18’ Vidal manda in gol Matri, saltando letteralmente la difesa e servendogli un pallone da mettere alle spalle di Stekelenburg. Anche Marchisio rischia di finire nel tabellino, ma la sua conclusione si stampa sulla traversa. Alla mezz’ora del primo tempo è già tempo di torelli accompagnati dai puntuali cori dei sostenitori juventini. Al 33’ una grande apertura di Vucinic per Vidal che manda alto davanti alla porta giallorossa. Balzaretti, febbricitante ma messo ugualmente in campo, deve uscire e viene avvicendato da Marquinhos che si posiziona a destra con spostamento sul lato opposto di Taddei. Una soluzione forzata, che non offre spinta e dinamismo necessari. Al 35’ ennesimo lancio in profondità di Pirlo per Matri che porge a Vucinic, il cui tiro si stampa per la seconda volta sulla traversa. Il primo tempo si chiude al 47’ con l’unica vera azione offensiva giallorossa partita da un’apertura di Totti e cross di Taddei che Osvaldo corregge di testa debolmente tra le mani di Buffon. La Juventus non è mai paga e ad inizio di ripresa, dopo appena 26 secondi, Vucinic va vicino al gol dell’e colpendo di collo pieno e trovando la risposta di Stekelemburg che ripara in angolo. Il portiere romanista si oppone un minuto dopo al tentativo di pallonetto di Matri che gli si presenta davanti. Al quarto d’ora c’è un tentativo di Taksidis con un tiro da fuori che si perde di poco a lato. Poi il greco lascia il posto a Perrotta e Totti viene sostituito con Destro. Due cambi rivitalizzanti. La Juve rallenta il ritmo e la Roma si affaccia in area avversaria, con Florenzi che prende in mano la squadra e Destro che si presenta con un tiro al volo che sfiora la traversa. Al 23’ Bonucci ostacola Destro in area e la Roma ha la possibilità di accorciare le distanze dal dischetto con Osvaldo che spiazza Buffon. La Juve risponde al 26’ con una rasoiata di Marchisio che lambisce il palo. Poi Stekelemburg vola a deviare una conclusione forte e angolata di Vucinic. Sul corner seguente la squadra bianconer va ancora a segno ma in fuorigioco. Alla mezz’ora escono Matri per Giovinco e Marchisio per Asamoah. Al 32’ tiro improvviso di Osvaldo che Buffon blocca. Scampolo di partita anche per Pogba, sostituto di De Ceglie. Al 41’ Osvaldo prova la girata ma mira troppo alto. Un minuto dopo sul fronte opposto Pogba accarezza il palo. Al ’90 arriva il quarto gol juventino, con una ripartenza di Barzagli e invito in profondità per Giovinco che aggira il portiere e appoggia in rete. Un’azione emblematica, perché nasce da un calcio di punizione a favore della Roma.
A Parma il Milan non va oltre il pareggio, passando in vantaggio all’inizio del secondo tempo con El Shaarawy, al quarto centro in tre partite, per poi subire gol su calcio di punizione di Galloppa. Di buono nelle file rossonere c’è l’ottima prova del “Faraone” che, schierato in coppia con Bojan, ha dato sfogo a tutto il proprio estro. Segnali di crescita dei rossoneri, con Montolivo in campo nel finale, contro la squadra di Donadoni che si conferma avversario ostico per tutti e capace di lottare fino in fondo per recuperare il risultato.