Clamorosamente Roma

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Totti e GarciaQuando si scorreranno, ora o in futuro, i risultati della settima giornata del campionato 2013/2014, non stupisca il risultato di 3-0 con cui la Roma ha sbancato lo stadio Meazza, sponda nerazzurra. I giallorossi, che hanno sempre vinto, rafforzano la loro leadership dando prova di assoluta supremazia contro una squadra viva e indomita come l’Inter. Dopo i sette re di Roma, i sette colli, ecco le sette vittorie consecutive. Venti gol fatti e uno solo subito rappresentano un ruolino di marcia che non lascia dubbi sulle qualità tecniche della Roma. La squadra giallorossa è soprattutto un gruppo, la cui bandiera resta sempre l’intramontabile e sempreverde capitano, tornato a giocare come nell’era Spalletti. Un campionissimo al quale Cesare Prandelli ormai sembra non poter rinunciare in vista del mondiale. Non c’è un solo elemento della squadra di Garcia che sia appiattito sulla sufficienza. Tutti sfornano prestazioni eccellenti con una straordinaria sintonia e l’azione a tutto campo che fanno perno su De Rossi, playmaker davanti alla difesa, su Francesco Totti, dai numeri stellari e punto di riferimento dello scacchiere romanista disposto a rombo, e un mobilissimo e inafferrabile Gervinho, in grado di coprire il campo dal limite della propria area di rigore fino davanti alla porta avversaria, attaccando le fasce per poi accentrarsi. Non meno importante la personalità di Morgan De Sanctis che dirige magistralmente la difesa diventata impenetrabile. Neppure l’ammonizione rimediata nel primo tempo da entrambi i difensori centrali, Benatia e Castan, riesce a mettere in crisi il reparto arretrato giallorosso. La partita si decide nel primo tempo quando la Roma va a segno due volte con Totti e con Florenzi prima dell’intervallo. L’unico sussulto nerazzurro il palo colpito sullo 0-1 da Guarin con un gran tiro da venti metri. Mazzarri dispone il 3-5-1-1 e prova ad aggredire fin dalle prime battute con la carica di Guarin e la grande ispirazione di Alvarez. Il tecnico nerazzurro scopre che l’Inter, che propone Cambiasso centrale di centrocampo, è in salute, ma la Roma lo è di più e pronta a punire ogni disattenzione. Accade così che i giallorossi spezzano puntualmente le trame avversarie e l’ivoriano Gervinho non si limita a portare scompiglio ma al 14’ serve un delizioso pallone fuori area a Totti che scarica un rasoterra forte e preciso nell’angolo basso alla destra di Handanovic che non accenna neppure la parata. La Roma gira a meraviglia, lo scatto d’orgoglio dei nerazzurri si riduce alla bomba calciata da Guarin. Gli ultimi cinque minuti del primo tempo sono da incubo per la squadra di Mazzarri. Al 40’ Gervinho salta Alvaro Pereira che lo aggancia sulla linea dell’area di rigore. L’arbitro di porta indica al direttore di gara il penalty, che Totti trasforma con una botta secca e angolata. Al 44’ ennesimo contropiede innescato da una giocata di classe di Totti che pulisce la propria area di rigore lanciando in profondità Strootman, a fianco del quale corre Florenzi che riceve e con un rasoterra diagonale batte Handanovic. E’ il colpo del ko. L’Inter onora la partita e prova ad affrontare il secondo tempo con la forza della volontà. Nell’intervallo resta negli spogliatoi Alvaro Pereira, autore del fallo da rigore, che lascia il posto a Icardi. Dopo 2’ la Roma sfiora il poker quando Strootman serve un altro assist a Florenzi alla cui conclusione ravvicinata Handanovic si oppone con bravura. All’11 finisce la partita di Pjanic, al quale subentra Taddei. Mazzarri prova a dare più spinta inserendo Kovacic al posto di Taider e al 24’, tre minuti dopo un gol annullato a Ranocchia per evidente carica al portiere De Sanctis, getta nella mischia Milito richiamando Guarin. Al 27’ ancora sugli scudi il portiere nerazzurro che nega il quarto gol alla Roma deviando in angolo la conclusione di Gervinho, scattato in contropiede e arrivatogli a tu per tu. Alla mezz’ora fuori Florenzi e dentro Marquinho. L’ultimo cambio nelle file giallorosse è obbligato. Al 34’ Balzaretti, già ammonito, viene colto in fallo pericoloso sulla fascia laterale ai danni di Alvarez e viene espulso Un minuto dopo lascia il campo Totti, 230 gol di A tutti con la Roma, e dentro Dodo per ricomporre la difesa a quattro. Benché in inferiorità numerica, la squadra di Garcia non consente all’Inter di calciare in porta ed esce in modo trionfale dallo stadio Meazza.

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