Juve a valanga, Roma inebriante

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La Juventus inarrestabile travolge l’Udinese in Friuli, la Roma entusiasmante sbanca San Siro, il Napoli riesce a piegare la Fiorentina e mantenere il passo, la Lazio si conferma anche all’Olimpico schiacciando il Palermo. Aggiungiamoci la Sampdoria di Ciro Ferrara, che senza il punto di penalizzazione sarebbe a punteggio pieno, e il quadro delle grandi protagoniste della serie A domenicale è completo o quasi. Perché anche Catania e Parma, vincendo, fanno vedere grandi cose, e l’Atalanta in dieci sfiora l’impresa a Cagliari dopo che il portiere Consigli neutralizza due calci di rigore.

La partita più bella si disputa sul terreno dello stadio Meazza, dove Francesco Totti non segna (avrebbe appaiato Giuseppe Meazza nella classifica dei marcatori di tutti i tempi) ma offre una prova superlativa al pari di tutti gli altri tredici giocatori impiegati da Zeman. L’Inter s’inchina allo strapotere dei giallorossi, che capitalizzano la partenza bruciante andando a segno dopo un quarto d’ora con Florenzi, sicuro e incontenibile sulla fascia destra, su assist di Totti. La Roma gira a meraviglia e con il passare dei minuti trova sempre più convinzione nei propri mezzi, anche se la squadra di Stramaccioni prova a sfruttare la profondità di Milito e le invenzioni di Cassano. Proprio allo scadere di primo tempo un tiro del fantasista di Bari vecchia, deviato da Burdisso, si trasforma in una parabola beffarda per Stekelenburg che vede il pallone battere sul palo e infilarsi in rete. Nella ripresa la Roma , costretta a rinunciare dalla mezz’ora del primo tempo a De Rossi, sostituito da Marquinho, riprende lo scettro del comando, non concede spazi in difesa, dove poi entra Taddei al posto di Balzaretti, e si esalta dal centrocampo in su. Il greco Taksidis è una sicurezza e il trio Totti-Osvaldo-Destro fa girare la testa alla retroguardia interista. Da un lancio in profondità con il contagiri di Totti per Osvaldo, che colpisce con un mezzo cucchiaio sull’uscita di Castellazzi, nasce il raddoppio romanista. Poi è Osvaldo a confezionare un assist profondo per Marquinho che dalla linea di fondo infilare il pallone tra palo e portiere. Peccato che l’arbitro commini il secondo giallo a Osvaldo che, già ammonito, tocca il pallone con le mani in un gesto che è parso istintivo per coprire il viso. Ma questa Roma si candida a sicura protagonista del campionato, mentre l’Inter di Stramaccioni, nonostante l’esordio di Pereira e la buona prova di Guarin nel primo tempo, è da rivedere.

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La Juventus passeggia a Udine, dove va in vantaggio con Vidal su calcio di rigore dopo l’espulsione del portiere friulano Brkic e poi raddoppia con Vucinic allo scadere del primo tempo. Il ruolo di protagonista bianconero se lo contendono Pirlo, grande ispiratore nei primi 45’, e Sebastian Giovinco. La formica atomica segna una doppietta e fa contento Antonio Conte, che assiste alla gara chiuso in torretta sopra la tribuna. Guidolin assiste impassibile al dominio juventino ma anche allo strappo d’orgoglio che consente a Lazzari di segnare la rete della bandiera. La Lazio festeggia il ritorno al gol di Klose, autore di una doppietta intervallata da una straordinaria botta all’incrocio dei pali di Candreva. La squadra di Petkovic dispone in lungo e in largo del Palermo e dimostra di aver raggiunto un assetto ideale per esprimersi al massimo.

Il Napoli batte alla Fiorentina ma non piace a mister Mazzarri. In effetti la squadra partenopea, mai al tiro nel primo tempo, sblocca nella ripresa con Hamsik e trova il gol del 2-0 con Dzemaili. E il finale non è certamente tranquillo dopo che Jovetic sorprende De Sanctis. Finisce 2-1 per il Napoli, che sorride per il risultato e la convocazione in azzurro di Insigne, non certo per la prova offerta al San Paolo contro la squadra di Montella. Decisamente concreta la Sampdoria di Ferrara che piega il Siena allo stadio Marassi grazie ai gol di Maxi Lopez e Gastaldello che prima provoca il rigore del pareggio dei toscani e poi si fa perdonare segnando di testa. I blucerchiati saranno una squadra ostica da affrontare per tutti. C’è ancora un magico calcio di punizione di Lodi nella vittoria per 3-2 del Catania sul Genoa, che lotta e nel finale sfiora il pareggio. C’è del nuovo in casa Parma che guadagna tre punti grazie all’attaccante Belfodil e all’ex romanista Aleandro Rosi. La squadra di Donadoni non concede spazi al Chievo e trova una vittoria incoraggiante. L’Atalanta accetta di giocare nello stadio incompleto di Quartu Sant’Elena e Percassi si aggiudica l’appellativo di uomo d’onore. La squadra bergamasca sale agli onori della cronaca perché il portiere Consigli para due calci di rigore nel giro di 8’ nel primo tempo, neutralizzando i tentativi di Larrivey e Daniele Conti. Poi Consigli, colpito fortuitamente dal compagno Stendardo, finisce in ospedale, per fortuna senza grosse conseguenze. La squadra di Colantuono, in dieci per l’espulsione di Peluso, va addirittura in vantaggio con Denis, che ritrova la rete, per poi essere raggiunta in extremis da Ekdal.