Alla Juventus si chiedeva un segnale di risveglio, magari solo un tintinnio, per riprendere la marcia e voltare pagina anche in campionato, dopo il ritorno al successo in Europa, archiviando definitivamente la sconfitta casalinga con l’Inter. A Pescara la squadra bianconera si concede un concerto di campane, rifilando un punteggio tennistico (6-1) ai ragazzi di Stroppa. In riva all’Adriatico un’ondata di gol come non se ne vedevano da tempo, ben sei nei primi 45′. Vidal e Quagliarella ad aprire le danze, il pescarese Cascione a rimettere in discussione per qualche istante il risultato, poi una rovesciata sotto misura di Asamoah e un colpo di biliardo di Giovinco. Infine altre due perle di Quagliarella, l’ultima frutto di un gesto spettacolare in acrobazia su pallone scodellato dalla bandierina a centro area. L’ex attaccante del Napoli, messosi alle spalle l’infortunio risalente ai tempi di Del Neri allenatore bianconero, è tornato protagonista nella Juve e si conferma il più prolifico nel rapporto tra gol segnati e minuti giocati.
Sei reti sono un bottino importante, tanto più se si pensa che a difendere la porta del Pescara c’è il giovane Perin, estremo difensore dell’Under 21 azzurra, candidato a succedere al mitico Buffon che lo abbraccia e consola a fine partita. A Perin, infatti, capita di subire la mezza dozzina nel giorno del suo ventesimo compleanno. E non è proprio dolce da digerire. A dargli coraggio c’è un precedente storico, ovvero i sei gol che un certo Dino Zoff subì con la maglia del Napoli a Vicenza prima di vestire il bianconero e vincere tutto. Nonostante la pluricapitolazione, Perin non manca di dimostrare le sue qualità, evitando che la Juve dilaghi maggiormente. Il Pescara resta in partita fino all’1-3 di Asamoah, vale a dire la prima mezz’ora di gioco. La squadra campione d’Italia si ritrova a meraviglia e non si può sorvolare sul rendimento di Vidal e Asamoah e su quello di Marchisio, che non compare nello score ma salva la propria porta respingendo in rovesciata il pallone prima che varchi la linea bianca e che avrebbe permesso al Pescara di segnare il 2-3 e rientrare in partita. Un’autentica prova di forza, quella della Juve, che non molla il primo posto e fa capire all’Inter che non sarà facile tenere il suo passo.