La Juventus serve il poker

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Tevez JuveE fanno quattro. Tutti d’un fiato, con un singulto dopo il tris di Antonio Conte e il passaggio del testimone a Massimiliano Allegri, che alla prima stagione in bianconero ha centrato lo scudetto, la semifinale di Champions League e la finale di Coppa Italia. La Juventus si fa bella e trionfale come negli anni ’30, i tempi del calcio epico. L’alchimia è magica, il 2015 segna il completamento del grande lavoro iniziato da Conte. Buffon ha le stimmate di Zoff e i suoi 37 anni sono solo un dettaglio anagrafico al cospetto delle prestazioni tra i pali. Bonucci è in costante crescita e alle doti di difensore con eccezionale senso di posizione aggiunge una straordinaria capacità balistica nei lanci lunghi, da vero playmaker. Chiellini è un leader in difesa e un attaccante aggiunto sulle palle inattive. Il centrocampo gira con e senza il suo metronomo che si chiama Andrea Pirlo. Certo, si sta parlando di un valore aggiunto, in assenza del quale tuttavia la Juve ha dimostrato di saper mantenere equilibri e assetti tattici in un reparto che annovera autentiche colonne come Pogba, Vidal e Marchisio. Non v’è dubbio che l’uomo in più di questa Juve sia Carlos Tevez, un attaccante capace di fare reparto da solo, il cui apporto è sempre determinante anche quando il nome non figura tra i marcatori. E’ accaduto anche a Marassi, lo stadio in cui è maturata la certezza aritmetica della conquista del quarto titolo italiano consecutivo. Dopo la doppietta infrasettimanale valso il successo della Juve sulla Fiorentina, Tevez ha lasciato che fosse Vidal a firmare il gol vittoria contro la Sampdoria. Ai bianconeri sarebbe bastato il pareggio, ma hanno suggellato con i tre punti il traguardo, che si augurano possa essere solo il primo della stagione 2014-2015. Alle loro spalle Roma e Lazio se la giocano per l’accesso diretto alla Champions senza passare dal preliminare, mentre il Napoli, in affannosa rincorsa dopo il crollo patito con l’ottimo Empoli, sogna di conquistare l’Europa League per avere diritto a partecipare alla massima competizione continentale.

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