La penultima giornata di serie A, che chiude l’anno solare 2012, disegna un quadro di duellanti alle spalle della fuggitiva Juventus, che sembra imprendibile anche perché chi insegue lo fa tra alti e bassi. Il successo della capolista contro il Cagliari sul campo neutro di Parma rispecchia una superiorità che appare evidente. La squadra di Conte possiede energie in campo e in panchina e la risposta di chi subentra a gara in corso è tanto più vitale e decisiva per la serie di risultati positivi. La Juve colleziona 94 punti in tutto il 2012, uno in più della supersquadra che fu allenata da Fabio Capello. Le liste di trasferimento aperte a gennaio 2013 dovranno portare in bianconero pedine adatte a coprire ruoli rimasti scoperti dopo gli infortuni a Chiellini e Asamoah. Le idee appaiono chiare e la Juve in grado di mantenere il passo da primato. Il primo ad augurarsi che così con sia è Zeman, che sulla panchina della Roma assiste al trionfo dilagante di Totti e compagni al cospetto di un Milan pavido e pallido, a cui solo El Shaarawy e Pazzini riescono a fornire scosse e momenti di riscossa. L’impressione è che senza le sconfitte maturate sotto gli influssi meteorologici, pozzanghere e nebbia, la squadra giallorossa potrebbe essere a ridosso dei bianconeri, divisa solo dalla netta sconfitta subita proprio allo Juventus Stadium. All’Olimpico, dove a inizio stagione la Roma ha lasciato molti punti, le ultime uscite sono da considerarsi convincenti e spettacolari. Dopo il successo pieno sulla Fiorentina, il poker rifilato al Milan è frutto di un’altra partita esemplare al pari di quella contro i viola. Se Francesco Totti continua a eccellere, Daniele De Rossi offre al suo allenatore un saggio di classe, impegno e capacità, mentre il ventenne argentino Lamela, autore di una doppietta, e Pjanic confermano il loro magico momento, come pure Osvaldo la grande capacità realizzativa. La Roma è squadra che cresce e, senza ulteriori battute d’arresto rispetto a quanto è capace di esprimere, può puntare al secondo posto. Il distacco dalla Juventus, che arriverà all’Olimpico nel girone di ritorno, è di 12 punti equivalente a una differenza di quattro vittorie. Meglio fino a questo momento il ruolino dei cugini laziali, saliti al secondo posto a -8 grazie al successo a Marassi sulla Sampdoria, maturato con un gol di Hernanes. Ci sarebbe anche il Napoli, senza i due punti di penalizzazione postumi alla vicenda calcioscommesse che ha messo fuori gioco anche il capitano Paolo Cannavaro. La squadra di Mazzarri reagisce dopo una serie di blackout e ottiene tre punti meritati sul campo del Siena, dove vincere è mai facile. Esemplare che l’inizio della riscossa porti la firma di Maggio e il sigillo quella di Cavani su rigore. L’Inter perde il passo rimediando con un solo punto al rischio di cadere in casa ad opera del Genoa. La prova prenatalizia è tutt’altro che convincente e la squadra di Stramaccioni dà l’impressione di aver perso smalto e lucidità. Il giudizio sarebbe lo stesso se, dopo il vantaggio genoano di Immobile e il pari di Cambiasso, l’Inter avesse sfruttato un paio di limpide occasioni. La Fiorentina ha gli stessi punti dei nerazzurri grazie al successo ottenuto a Palermo. Montella da girare la sua squadra a meraviglia dopo che la società viola ha avuto la capacità di rivoluzionare la rosa e l’allenatore quella di amalgamare i singoli tasselli. Resta da capire se il Milan, staccato dalla mezza dozzina delle migliori protagoniste del campionato (-17 dalla Juve e -8 dalla zona Champions), sia da annoverare ancora tra le candidate a un posto nell’Europa che conta. Nel periodo aureo i rossoneri hanno fatto della difesa uno dei punti di forza. Allo stato attuale, il reparto arretrato non offre adeguate garanzie. E non è poca cosa, anche in vista dello scontro diretto con il Barcellona in Champions League. Fa molto bene il Parma di Donadoni, che sembra aver trovato il giusto assetto e viva anche il buon momento di Valdes, un giocatore raffinato. Il Bologna, nonostante l’apporto di Diamanti e Gilardino, appare discontinuo. Il Catania, trascinato dal tecnico Maran e dai suoi argentini in una solida posizione di classifica, cade in extremis a Pescara. E il successo degli abruzzesi accende ancora di più la lotta per la salvezza. L’Udinese, a detta del suo allenatore Guidolin piuttosto stanca, si accontenta del pareggio insieme all’Atalanta, che invece si consola analizzando il 2012 concluso con 50 punti all’attivo, serviti a garantire la felice conclusione della passata stagione, iniziata con il -6, e segnare il cammino di quella attuale, pure gravata dal -2. Il Torino si risolleva superando il Chievo con la testa già al panettone. Arrivederci all’Epifania.
Risultati 18a giornata: Pescara-Catania 2-1 Cagliari-Juventus 1-3 Inter-Genoa 1-1 Atalanta-Udinese 1-1 Bologna-Parma 1-2 Palermo-Fiorentina 0-3 Sampdoria-Lazio 0-1 Siena-Napoli 0-2 Torino-Chievo 2-0 Roma-Milan 4-2
Classifica: Juventus 44 Lazio 36 Fiorentina Inter 35 Napoli 34 Roma 32 Milan 27 Parma 26 Catania 25 Udinese 24 Atalanta 22 Chievo 21 Torino 19 Bologna 18 Sampdoria Pescara 17 Cagliari 16 Palermo 15 Genoa 14 Siena 11