Serie A: l’Atalanta apre la crisi della Roma alla vigilia del derby capitolino

431

Il pomeriggio domenicale della 25esima giornata, sesta di ritorno, di serie A apre il dibattito sulla Roma, che subisce una pesante sconfitta e una dura lezione sul piano tattico dall’Atalanta. Il sonante 4-1 con cui la squadra di Colantuono spazza via le ambizioni dei giallorossi è un eloquente campanello d’allarma per Luis Enrique, il quale, in assenza di Totti squalificato, sceglie di spedire in tribuna “capitan futuro” De Rossi insieme a Kjaer, adducendo e facendo intendere motivi tecnici e disciplinari. Una scelta sorprendente e mal ripagata, perché la Roma finisce in balia dell’Atalanta, che cercava il successo contro una grande e lo ottiene nel modo più netto e convincente. Tripletta del ritrovato Denis, che torna a segnare dopo un lungo digiuno, e gol di apertura dell’ex sampdoriano Marilungo, che apre la serie dei gol dopo aver colpito un palo. Per la Roma quattro reti sul groppone, due espulsioni (Osvaldo e Cassetti) con l’aggiunta dell’ammonizione comminata al diffidato Gago, e un clima rovente nello spogliatoio, con Luis Enrique deciso a far valere ferree regole comportamentali e una squadra che mostra di risentirne sotto l’aspetto psicologico, facendo prevalere il nervosismo alla grinta e alla lucidità. Il solo Borini si consola con il settimo centro in campionato, che serve però solo a illudere la Roma. Giallorossi in evidente difficoltà a fronte delle rapide giocate in profondità dei bergamaschi. Sotto di due reti, la squadra di Luis Enrique a riapre la partita nell’ultimo quarto d’ora, salvo poi crollare a inizio ripresa quando subisce il terzo gol e resta in dieci per espulsione di Osvaldo. Il finale di partita è un’agonia per la squadra di Luis Enrique che va ancora sotto per merito di Denis, autore di una storica tripletta, e poi cede ai nervi restando in nove per espulsione di Cassetti, subentrato nella ripresa a uno spento Juan, diffidato e palesemente preoccupato di non essere squalificato in vista del match contro la Lazio. Prova di maturità per l’Atalanta che interpreta nel migliore dei modi la gara, dimostrando di valere, penalizzazione a parte, le posizioni a ridosso del vertice.

In fondo alla classifica si muovono Siena e Lecce. I toscani piegano per 4-1 il Palermo, che continua ad avere un ruolino di marcia carente fuori casa. Per i rosanero gara compromessa dall’espulsione di Balzaretti dopo appena 2’, nonostante la squadra di Mutti riesca a passare in vantaggio con Budan quando è già in inferiorità numerica. Il Siena prima pareggia con Terzi su rigore, poi dilaga con Bogdani, Rossettini e Brienza. Muriel e Bertolacci firmano il successo del Lecce a Cagliari. Due volte in vantaggio, la squadra di Cosmi subisce il momentaneo pareggio dei sardi su rigore di Larrivey, ma sfiora altre due volte il gol con Di Michele e finisce per meritare i tre punti. Il Chievo assesta un colpo letale al Cesena, che resta in dieci nel primo tempo per una contestatissima espulsione e subisce nella ripresa la rete decisiva di Moscardelli. Gira alla grande il Catania di Montella che piega il Novara per 3-1 (reti di Bergessio nel primo tempo, Marchese e Gomez nella ripresa, seguite da quella di Rubino) e sale in classifica alle spalle della zona Europa League con una gara ancora da recuperare. E le prospettive per gli etnei potrebbero essere ben più rosee della sola salvezza.

forbes

Risultati 6a giornata: Atalanta-Roma 4-1 Cagliari-Lecce 1-2 Catania-Novara 3-1 Chievo-Cesena 1-0 Siena-Palermo 4-1. Giocate sabato: Genoa-Parma 2-2 Milan-Juventus 1-1. Posticipi: Bologna-Udinese, Lazio-Fiorentina, Napoli-Inter

Classifica: Milan 51 Juventus 50 Lazio Udinese 42 Roma 38 Napoli 37 Inter 36 Palermo 34 Catania Chievo 33 Atalanta Cagliari Genoa 31 Parma 29 Bologna Fiorentina 28 Siena 26 Lecce 24 Novara 17 Cesena 16