Tiro a giro sul campionato. Lo scudetto? Dipenderà dalle Coppe

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di Giambattista Gherardi

Il campionato di serie A si appresta a disputare l’ultimo turno del mese di febbraio, portandosi in dote l’arretrato di cinque recuperi da disputare (Salernitana-Udinese, Atalanta-Torino, Bologna-InterSalernitana-Venezia e Fiorentina-Udinese) e una classifica che mantiene aperti tutti i fronti: scudetto, zona Champions, zona Europa e lotta salvezza.
Il turno appena andato in archivio ha segnalato il “mal di testa” delle squadre più quotate: basti pensare che nessuna fra le attuali prime sei della classifica ha conquistato la vittoria, poiché (senza che vi fossero scontri diretti) sono arrivati quattro pareggi e due sconfitte. Ad avere la peggio sono stati i colori neroazzurri, con l’Inter potenziale capolista sconfitta in casa dal Sassuolo (il prefisso di Milano nell’ultima settimana si è confermato 02…) e l’Atalanta battuta di misura a Firenze, con non poche polemiche per il gol (regolare) annullato a Malinovskyi. Sconfitte abbastanza indolori, poiché le altre non hanno certo brillato: il Milan ha pareggiato con la Salernitana (Nicola farà un nuovo miracolo?), il Napoli ha rischiato il peggio a Cagliari, salvato da Osimehn, la Lazio è stata salvata dalla traversa a Udine e la Juventus non è andata oltre il pari nel derby con il Torino. La morale che ne deriva è sì quella di una lotta che sarà serrata sino al termine, ma che soprattutto non ci sono esiti scontati e ancor meno calendari “facili” o “difficili”. L’impressione che a pesare non poco sulle sorti del campionato saranno gli impegni di Coppa (Champions, Europa League e Coppa Italia), che impongono partite ogni tre giorni e difficoltà di recupero atletico. In un calcio sempre più veloce e intenso non è roba di poco conto. A questo si aggiunga il dazio che le squadre devono pagare in termini di infortuni (effettivi e potenziali) proprio a causa degli impegni di Coppa. Basti pensare all’Atalanta che si è giocata Palomino in difesa nella partita di Coppa Italia con la Fiorentina e Muriel in quella di Europa League con l’Olympiakos, oppure la Juventus che dal pareggio con il Villareal è tornata priva di McKennie, fuori almeno due mesi per una frattura al piede.
Sarà quindi importante capire quali saranno i verdetti delle prossime settimane, soprattutto per Inter e Napoli. I milanesi potrebbero ritrovarsi liberi dagli impegni Champions (difficile segnare tre reti ad Anfield nel ritorno con il Liverpool) e concentrarsi sul campionato, dove nelle ultime tre partite hanno raccolto solo un punto. C’è chi teme la crisi di primavera cui le squadre di Inzaghi sembrano abituate, chi vede bene il Milan (guadagnare un punto pareggiando a Salerno è un segnale di anno buono?) e chi invece punta decisamente sul Napoli, che ha ritrovato dopo Covid e infortuni tutti gli effettivi, compresa la spina dorsale africana (Koulibaly, Anguissa e Osimehn) rientrata da infortuni e Coppa d’Africa. La Juventus pare destinata a lottare solo per il quarto posto (e non è poco dopo l’inizio disastroso), ma dovrà guardarsi dall’Atalanta (pesante però la totale assenza di centroavanti nella rosa attualmente disponibile), dalla Fiorentina (Piatek non fa rimpiangere Vlahovic) e dalla Lazio di Sarri. Non sembra all’altezza, per discontinuità e polemiche ambientali la Roma di Mourihno, che vedrà dalla tribuna le partite contro Sampdoria e Atalanta.
In zona salvezza sono certamente in ascesa le quotazioni del Cagliari (il mercato di gennaio ha dato alla squadra un nuovo volto e portato risultati importanti) e addirittura quelle della Salernitana, che se dovesse vincere i recuperi (due scontri diretti con Udinese e Venezia) potrebbe incredibilmente rientrare in gioco. Encefalogramma con pochi picchi per il Genoa (attacco più anemico e terza peggior difesa dell’intera serie A). Devono evitare il baratro Sampdoria, Spezia, Udinese e Venezia, mentre il Bologna con la vittoria firmata Arnautovic (doppietta) è tornato a respirare a metà classifica insieme ad Empoli, Torino e Sassuolo. Nel prossimo turno ancora molti “testa-coda” e un LazioNapoli che potrà dire molto sulle ambizioni dei partenopei (nel turno successivo riceveranno il Milan) e sulle chances europee di Immobile e compagni. Perché le Coppe tutti le vogliono (in campionato), ma poi finiscono per pesare non poco.

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