Tiro a giro sul campionato. Lotta scudetto, incerta o mediocre?

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di Giambattista Gherardi

Il campionato di serie A, dopo la sciagurata sosta con l’eliminazione Mondiale degli azzurri di Mancini, è tornato a riprendersi la scena. Sulla carta quello appena trascorso doveva essere un fine settimana favorevole al Milan, impegnato a San Siro con il Bologna, per le coincidenti trasferte del Napoli a Bergamo e dell’Inter a Torino con la Juventus.
È andata… esattamente al contrario, con i rossoneri piuttosto sbiaditi (e il riferimento è anche alle maglie sfoggiate, davvero brutte) e capaci di conquistare un solo punto contro i felsinei. Il Napoli e l’Inter hanno invece vinto con Atalanta (1-3) e Juventus (0-1) ricompattando la lotta di vertice. Ora il Milan ha 67 punti, il Napoli 66 e l’Inter 63. Ma i neroazzurri di Inzaghi hanno il bonus del recupero da disputare con il Bologna che potrebbe valere l’aggancio ai partenopei. Lotta dunque apertissima con tre squadre potenzialmente in un punto, che divide ed esalta le tifoserie, con probabile decisone solo sul filo di lana, domenica 22 maggio. Certamente il Milan ha perso un’occasione per “strappare” in solitaria, ma resta pur sempre padrone del proprio destino: vincendo tutte le sette partite residue sarebbe Campione d’Italia. Il condizionale è d’obbligo poiché si tratta di avversari non certo malleabili (nell’ordine Torino, Genoa, Lazio, Fiorentina, Verona, Atalanta, Sassuolo), in lotta per l’Europa o la salvezza, oppure dalla mente libera e dal buon gioco corale.
La capolista sembra patire di anemia offensiva, la stessa sindrome che nel ritorno ha colpito l’Inter, anche a Torino (pur vincendo) incapace di proporre buone trame in avanti. Più chiara la vittoria a Bergamo del Napoli, pur privo del suo uomo gol Osimehn (una contrattura potrebbe fargli saltare anche la prossima partita). E il potenziale dei partenopei se espresso appieno può far davvero paura, specie se si ricordano anche le parabole discendenti nei finali di campionato che hanno caratterizzato le squadre di Pioli e Inzaghi nelle ultime stagioni. Negli scontri diretti i rossoneri sono messi decisamente meglio, ma un arrivo a pari punti fra Milan e Napoli vedrebbe oggi favorita la squadra di Spalletti per la miglior differenza reti generale (scontri diretti in assoluta parità).
Difficile fare pronostici, anche perché l’incertezza sembra sempre più figlia di un livello generale non eccelso del nostro calcio, come certificato anche dalle Coppe Europee, dove in lizza è rimasta la sola Atalanta, con l’aggiunta (nella neonata Conference League) della Roma.
La doppia sfida dei ragazzi di Gasperini con il Lipsia e l’atteso ritorno in campo di Zapata (al ritorno?) potranno dire molto delle ambizioni dei neroazzurri, che in fin dei conti, nonostante la sconfitta, sono tuttora a cinque punti potenziali di distanza dalla Juventus al quarto posto (recupero col Torino da disputare a maggio) e scontri diretti in vantaggio. Certo, di mezzo ci sono le romane (i giallorossi di Mourihno sono in serie positiva da dieci partite, la Lazio è tornata al successo con il Sassuolo) e la Fiorentina (vittoriosa nel derby con l’Empoli), ma se i bianconeri di Allegri daranno per conclusa la stagione dopo la sconfitta con l’Inter, potrebbero rischiare più del dovuto.
In coda le vittorie di Spezia e Udinese con Venezia e Cagliari fanno pensare a una lotta ormai ristretta per rimanere in equilibrio sul ciglio del baratro: Cagliari a 25 punti, Venezia (con il recupero con la Salernitana da disputare) e Genoa a 22. Il Grifone a Verona ha perso l’imbattibilità che ancora deteneva il nuovo tecnico Blessin (7 pari e una vittoria) e nei prossimi due turni dovranno trovare punti con Lazio e Milan per tenere acceso il lumicino. Ormai definitivamente fuori gioco la Salernitana, che ha sì due recuperi da disputare (con Udinese e Venezia), ma solo 16 punti (2 nelle ultime cinque partite) e una differenza reti negativa di 44 gol. I numeri, anche nel calcio, non sono mai un’opinione.

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