Un punto per l’Italia, 0 a Balo

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prandelli e baloLa maglia azzurra della Nazionale va onorata in tutti i sensi e fino in fondo. Per favore, fatelo capire a Mario Balotelli, talento indiscusso che non ha mai nascosto di voler diventare il numero uno in assoluto. Scende in campo a Praga, nel delicato e decisivo match per la qualificazione al mondiale 2014 con la Repubblica Ceca, non entra praticamente mai in partita e a metà ripresa, nel giro di pochi minuti, commette due falli stupidi che costano altrettanto cartellini gialli. Ergo: Balo fuori e Italia in dieci negli ultimi venti minuti. Uno che dice di voler segnare più dei 35 gol di Gigi Riva in Nazionale deve preoccuparsi di giocare e finire le partite. Se il piccolo schermo rimanda il nervosismo di SuperMario, non si capisce perché Cesare Prandelli non se ne accorga. Il ct azzurro voleva la vittoria che avrebbe significato risolvere la pratica qualificazione ma deve accontentarsi del pareggio a reti bianche, che consegna comunque agli azzurri una situazione di vantaggio sulle concorrenti. Il punto buono per la classifica è merito soprattutto di Buffon che si oppone da par suo in tre occasioni, due su conclusioni del laziale Kozak. Poi, al 39’ del secondo tempo, benedice il palo su cui si stampa il tiro ravvicinato del ceco Jjrach e al 47’ vede sfilare di poco a lato un tiro di Kolar. L’Italia, non brillante, soffre più del lecito il dinamismo dei cechi. Alle porte c’è la Confederations Cup e si vuole a tutti i costi evitare le figuracce che anticiparono di un anno il brutto mondiale 2010. Contro la Repubblica Ceca mister Prandelli propone una formazione che per 10 undicesimi è quella della finale dell’Europeo 2012. Davanti a Buffon ci sono Abate, Barzagli, Bonucci e Chiellini, a centrocampo De Rossi e Marchisio contornano Andrea Pirlo, Montolivo trequartista alle spalle di El Shaarway e Balotelli. La squadra non alza il ritmo e non conclude, non sfrutta le fasce e non riesce a penetrare centralmente. A inizio ripresa Prandelli richiama il Faraone e inserisce Giovinco che prova a dare vivacità ma non trova spazi utili. Quando l’Italia resta in dieci entra Aquilani al posto di Pirlo ma solo per aiutare a tenere il campo. Accontentiamoci del risultato che mantiene gli azzurri al comando della classifica, con tre delle quattro partite ancora da disputare in programma in casa.

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