Una Spagna brillantissima surclassa l’Italia. Donnarumma evita la figuraccia

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Venti tiri in porta, un gol. Poteva andare peggio. Ringraziamo Donnarumma che ha parato tutto. La rete l’ha subita solo perché Calafiori si è trovato girato dalla parte sbagliata e la palla gli è schizzata sulla gamba ed è carambolata in gol.

Ma la Spagna ha strameritato. Un livello tecnico altissimo: 91 per cento di precisione di passaggi. Velocità, corsa, giocate di prima o al massimo due tocchi. Verticalizzazioni e utilizzo della fasce da urlo. Di Lorenzo e Dimarco mai visti così in difficoltà. Sarà anche per una carenza di forma, ma i trenini Cucurella-Williams a sinistra e Pedri-Yamal a destra hanno fatto vedere i classici sorci verdi a entrambi.

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Gli azzurri non sono mai stati in partita, soffrendo un pressing altissimo della Spagna che riconquistava immediatamente palla e creava azioni su azioni. Gli azzurri non riuscivano manco a fare il passaggio facile, presi della frenesia e dalla paura di sbagliare. Finendo impigliati nelle maglie spagnole. Una vera lezione di calcio.

Se questa è l’Italia di strada a questo europeo non ne farà molta. E Spalletti dovrà forse pensare a qualche cambiamento perché il centrocampo visto contro la Spagna non ha retto per niente. Jorginho-Frattesi-Barella non sono parsi all’altezza di Rodri e Fabian Ruiz; Scamacca sempre solo preso tra i due centrali e Chiesa mai innescato non è riuscito a incidere quanto fatto, invece, nella prima partita. Risultato: nessun tiro nello specchio della porta di Simon.

Sugli azzurri si sono create troppe attese e alte. Il giudizio da positivo della prima partita, ora si è letteralmente ribaltato. Ma senza essere disfattisti, ma solo realisti c’è da dire che questa sera è valso un bagno di umiltà. Di strada da fare ce n’è ancora molta.

L’analisi di Spalletti è chiara: “Troppa Spagna, erano più freschi di noi. Noi abbiamo avuto letture troppo ritardate. La chiave del problema è la stessa: noi eravamo sotto livello per reazione, per accompagnare, per ritornare a guadagnare posizioni basse. Erano più freschi di noi e ci hanno creato problemi nella velocità di scelte. Quando sono entrati tre o quattro giocatori più freschi abbiamo messo più palloni alti e creato situazioni che ci potevano portare a pareggiarla, ma sono stati troppo più forti di noi e hanno vinto meritatamente. La Croazia? La differenza la facciamo sempre noi, dipende come ci arriviamo noi, con le nostre scelte. Se non abbiamo scelte, diventa difficile“.

Spagna-Italia 1-0

Rete: 55’ Calafiori (autorete).

SPAGNA: Simon 6,6; Carvajal 6.7, Normand 7, Laporte 6.7, Cucurella MVP 8.2; Pedri 6.9 (71’ Alex Baena 6.1), Rodri 7, Fabian Ruiz 7.7 (93’ Merino 6); Yamal 7.3 (71’ Ferran Torres 6.1), Morata 7 (78’ Oyarzabal 6.1), Williams 7.5 (78’ Perez 6.4). All. Luis de la Fuente 6.83.

ITALIA: Donnarumma 7.6,; Di Lorenzo 6.7, Bastoni 6.7, Calafiori 6.1, Dimarco 6.5; Frattesi 6.4 (46’ Cambiaso 6.9), Jorginho 6.4 (46’ Cristante 6.2), Barella 6.6; Chiesa 5.9 (64’ Zaccagni 6.2), Scamacca 6 (64’ Retegui 6), Pellegrini 6.2 (82’ Raspadori 6.3). All. Spalletti 6.43.

Arbitro: Vincic (Slovenia); quarto ufficiale: Turpin (Francia).