Il Giro d’Italia Women non offre molte opportunità per le velociste, eppure Chiara Consonni vuole provarci a scansare Lorena Wiebes dal trono.
La 25enne di Brembate Sopra si prepara a scattare da Bergamo con la voglia di dimostrare quanto valga, anche con la nuova maglia della Canyon//SRAM, con l’obiettivo di conquistare almeno una frazione.
Un traguardo che si aggiunge alla grande possibilità di scattare davanti al pubblico di casa che la attende da tempo.
Come vede questo Giro d’Italia che parte da Bergamo, praticamente fuori casa sua?
È un’occasione speciale. Sicuramente ti dà qualcosa in più anche se la prima tappa è una cronometro individuale. Partiamo con la giusta grinta e la giusta motivazione per affrontare tutta la settimana.
La cronometro non è effettivamente la sua specialità, tanto più vista che la seconda tappa è in salita. Sperava ci fosse un percorso diverso per la partenza da casa sua?
Beh, sicuramente sì, però non ci lamentiamo nel senso che come squadra abbiamo come obiettivo principale quello di stare vicine e aiutare Antonia Niedermaier, che è la nostra punta in classifica. Speriamo che ci faccia vedere delle belle cose e lotteremo per quello. Poi se troverò lo spazio per fare uno sprint ben venga, però come primo obiettivo abbiamo quello.
Di spazi per le sprinter ce ne sono effettivamente pochi. Cercherà di trovare uno spazio?
Perché no, ci proverò in qualche tappa se sto bene e proverò un po’ a rischiare. Perché no, decideremo con la squadra. Ci sono tappe molto aperte, tappe non troppo dure però allo stesso tempo comunque selettive. Vedremo cosa riusciremo a fare.
Guardando un po’ più in là c’è il Tour, c’è forse più spazio per le sprinter lì?
Sì, anche se non so ancora se parteciperò al Tour. Quello sarebbe comunque un altro dei miei obiettivi stagionali e vedremo. Prima pensiamo a questo Giro, finiamolo e poi vedremo come staremo per poi puntare anche al Tour.
Guardando al futuro, per la pista quale sarà l’obiettivo quest’anno?
Essendo l’anno post-olimpico, andremo un po’ meno in pista. Ci sono meno gare, però a fine anno avremo i Mondiali e poi gli Europei a inizio 2026, per cui ora priorità alla strada, ma poi penseremo alla prova iridata.