L’Italia del MTB si conferma in vetta all’Europa per il secondo anno consecutivo nel Team Relay ai Campionati Europei in svolgimento a Melgaco in Portogallo. Juri Zanotti, Elian Paccagnella, Martina Berta, Elisa Ferri, Valentina Corvi ed Ettore Fabbro superano, in una prova come sempre spettacolare e combattuta, i maestri della Svizzera e la Germania, grazie a una condotta di gara che li ha visti praticamente in testa a ogni passaggio.
Entusiasta il CT Mirko Celestino, che elogia il comportamento complessivo del gruppo: “Non era facile partire con il n. 1 sulla schiena e i favori del pronostico. Juri Zanotti in partenza ha avuto dei problemi ma ha mantenuto la calma e non si è fatto prendere dal panico, recuperando già nella sua tornata e lasciando il testimone in testa. Sapevo che era la persona giusta proprio per questa sua grande esperienza e capacità di tenere alto il livello di concentrazione. Il resto dei ragazzi ha conservato il vantaggio, in alcuni casi incrementandolo nei confronti diretti. Ettore Fabbro ha ricevuto il testimone con ampio margine ed ha controllato il previsto e prevedibile ritorno di un campione come Schurter. Sono contento per la risposta complessiva e per lo spirito di squadra dimostrato da tutti, anche da chi non ha corso ma ha incitato i compagni lungo il tracciato“.
La gara ha visto gli azzurri passare sempre in testa al cambio di testimone, prima in compagnia della Germania, poi della Danimarca, crollata negli ultimi cambi, mentre risaliva prepotentemente la favorita Svizzera. Fabbro, ultimo frazionista, ha chiuso con il tempo 1h02’18, la Svizzera è giunta staccata di 39″ superando in volata la Germania (a 40″).
Juri Zanotti: “Una vittoria di gruppo, meritata e che premia l’impegno di tutti. In questa specialità ci esaltiamo e riusciamo a dare il meglio di ognuno. E’ una grande soddisfazione“.
Agli atleti e staff sono giunti i complimenti del presidente Cordiano Dagnoni: “Il fuoristrada continua a regalare titoli. Il fatto che tradizionalmente primeggiamo in questa specialità è la dimostrazione del valore complessivo del nostro movimento, merito del lavoro dei tecnici e degli staff, oltreché di società e atleti che non ci stancheremo mai di ringraziare“. (Fonte: Federciclismo)