Gelati sulla Milano-Sanremo

540

CiolekUna barretta di cioccolato energetico ci sarebbe stata bene nell’edizione più fredda di sempre della Milano-Sanremo, che i più ricordano come la classicissima di primavera. E Ciolek, il nome del vincitore (non ce ne voglia il corridore tedesco che ha iscritto il proprio nome tra i vincitori della corsa), ricorda proprio gli snack di cui vanno ghiotti i ragazzini. Solo che Gerald Ciolek di fatto si è mangiato i compagni di volata, lo slovacco Peter Sagan di gran lunga favorito allo sprint e Fabian Cancellara, da molti pronosticato tra i candidati alla vittoria. Primo degli italiani Luca Paolini, piazzatosi quinto. Pioggia e neve come nessuno poteva immaginare quando la corsa prende il via dal Castello Sforzesco di Milano. Le condizioni meteo sono apparse subito proibitive una volta giunti a Ovada, dopo 117 km. Quindi cancellati il passo del Turchinio e la salita delle Manie. Così si decide di trasferire i corridori con i mezzi delle squadre via autostrada fino ad Arenzano, tagliando di fatto 43 km di percorso. Poi, di fronte alla pioggia insistente che avrebbe condizionato e reso estremamente pericolosi i tratti in discesa, l’ulteriore decisione di ripartire da Cogoleto, a 85 km dal traguardo finale di Sanremo, rispettando i distacchi in essere al momento della interruzione della gara. Oltre 7 minuti di vantaggio per una mezza dozzina di corridori: Bak, Belkov, Rosa, Fortin, Lastras e Montaguti. Tutti risucchiati in gruppo a 30 km dal traguardo, mentre tra i protagonisti scompare Nibali. La corsa si anima in maniera decisiva nella discesa della Cipressa, quando il campione del mondo Gilbert tenta la fuga guadagnando quasi mezzo minuto all’inizio del Poggio, in cima al quale transitano per primi il francese Chavanel e l’inglese Stannard con 7 secondi di vantaggio su Cancellara, Sagan, Paolini e Ciolek. Allungano in tre e Sagan parte con decisione, ma viene rimontato a sorpresa da Gerald Ciolek.

forbes