di Marco Cangelli
Sarà un’edizione storica per “Il Lombardia” che il prossimo 8 ottobre prenderà il via da Bergamo.
La “Classica delle Foglie Morte” rappresenterà infatti l’ultima recita di Vincenzo Nibali, pronto a lasciare il mondo del ciclismo agonistico in una delle corse più amate dal corridore siciliano.
Dopo aver riportato l’Italia sul gradino del podio nel 2015 e aver trionfato per una seconda volta nel 2017, lo Squalo dello Stretto ha deciso di omaggiare i suoi tifosi scegliendo come gara d’addio l’ultima Classica Monumento della stagione che lo vedrà abbandonare il settore delle due ruote insieme a un altro campione come Alejandro Valverde.
“Il Lombardia è una corsa che ho amato sin dal primo anno da professionista. Nonostante sia caratterizzato dalla pioggia e dal freddo, questi aspetti sono quelli che mi hanno esaltato maggiormente e mi hanno quindi spinto a terminare qui la mia carriera – ha spiegato commosso il portacolori dell’Astana Qazaqstan Team -. Alejandro ha rappresentato uno dei rivali più difficili da battere. Ha infatti sempre posseduto quello sprint che mi impediva di batterlo in volata, per cui ho sempre dovuto provare a superarlo in volata“.
Nonostante una Vuelta di Spagna corsa alla continua ricerca della miglior condizione, Nibali si prepara a correre l’ultimo Lombardia con la speranza di alzare le braccia al cielo sul traguardo di Como e regalare così un’ultima impresa ai numerosi tifosi che assieperanno le strade lombarde.
“Vorrei provare a vincere, anche se ci sono corridori che hanno dimostrato di andare molto forte al Mondiale. Ciò che maggiormente conterà sarà quindi il recupero dal fuso orario e le energie spese durante la corsa iridata – ha fatto notare il fuoriclasse messinese -. È stata una stagione particolare perché l’ho vissuta con la consapevolezza di questo momento, cogliendo peraltro il quarto posto al Giro d’Italia. Alla Vuelta avrei voluto di più, tuttavia la condizione non c’era. È stata comunque utile per costruire il fondo in vista del Lombardia e spero di trasformare questa corsa in un giorno di festa. Con queste salite poste subito dopo la partenza, servirà avere subito le gambe“.
Il ritiro di Nibali peserà non solo sull’intero movimento ciclistico italiano, ma anche sugli organizzatori che per il 2022 hanno deciso di modificare il percorso disegnandone uno particolarmente esigente che si snoderà lungo le valli bergamasche dopo aver lasciato il capoluogo.
Dopo circa venti chilometri dalla partenza di Largo Porta Nuova gli atleti saranno chiamati ad affrontare in sequenza Forcellino di Bianzano , la salita di Ganda, il Passo della Crocetta a Dossena, la Forcella di Bura e il Colle di Berbenno prima di lasciare il territorio orobico e spostarsi verso la Brianza.
A differenza del recente passato, dopo aver superato la Madonna del Ghisallo, il gruppo non scalerà il Muro di Sormano, ma si dirigerà direttamente verso il comasco per percorrere per ben due volte il San Fermo della Battaglia e il Civiglio, inserendo quindi un doppio passaggio su Como.
Una scelta nata anche per animare ulteriormente la corsa, come illustrato da Mauro Vegni, direttore del settore ciclismo di RCS Sport: “Negli ultimi anni abbiamo notato come sul Muro di Sormano succedesse poco o nulla, motivo per cui abbiamo deciso di optare per un circuito cittadino che possa incrementare lo spettacolo e dare maggior visibilità ai nostri territori – chiosa il patron della kermesse internazionale -. Da un punto di vista tattico dipenderà molto dai corridori e dalla loro interpretazione. Il doppio passaggio sul San Fermo con in mezzo il Civiglio potrebbe scombussolare i piani di qualcuno“.
Particolarmente soddisfatto per la modifica del percorso è stato anche il sindaco di Como Alessandro Rapinese il quale non ha nascosto la voglia di mantenere il Lombardia nella città lariana, anche oltre l’alternanza vissuta negli ultimi anni con Bergamo: “Sono orgoglioso di poter annunciare il doppio passaggio sulla città, anche se ciò chiederà alcuni sacrifici da parte dei cittadini che dovranno portare un po’ di pazienza al fine che un evento del genere si possa sviluppare appieno – ha sottolineato il primo cittadino -. Ho appena iniziato il mio mandato, ma vorrei che Como rimanga per i cinque anni che sarò in carica al centro del “Lombardia”. Stiamo studiando una serie di eventi che possano impreziosire questa gara e promuovere il nostro territorio, fra le quali spiccano il villaggio d’arrivo“.
Tenuto conto dell’assenza del neo-campione del mondo Remco Evenepoel e in attesa di conoscere il successore di Tadej Pogacar nell’albo d’oro del Lombardia, si guarda già al futuro e in particolare al Giro d’Italia 2023 che dovrebbe tornare a far tappa a Bergamo il 21 maggio prossimo.
Nonostante non sia ancora tempo di svelare i dettagli riguardanti la frazione, in casa RCS è emersa qualche conferma riguardante il percorso che richiamerà particolarmente quello della Classica delle Foglie Morte: “La tappa non si snoderà tanto sul tracciato di quest’edizione del Lombardia, quanto su buona parte di quello dello scorso anno – illustra Vegni -. Siccome arriverà in un momento particolare della settimana, servirà un coefficiente tecnico di difficoltà importante e per questo motivo stiamo usando il Lombardia come spunto“.