Giro d’Italia Donne, Giovanni Fidanza racconta del suo ciclismo e di quello delle figlie Arianna e Martina

Attendendo la partenza del Giro d’Italia Women da ChorusLife Bergamo domenica 6 luglio, Giovanni Fidanza, team manager della squadra Isolmant - Premac – Vittoria, racconta la propria visione del ciclismo, prima come atleta professionista e successivamente come direttore tecnico di formazioni maschili e femminili. Sarà anche lui presente, insieme al suo Team, alla presentazione delle squadre a ChorusLife sabato 5 luglio alle ore 18:30 e il giorno seguente al via della cronometro della corsa a tappe femminile.

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Bergamasco classe 1965, Giovanni Fidanza è un ex ciclista professionista, con una spumeggiante carriera dal 1988 al 1997 che lo ha visto brillare in numerose formazioni, a partire da Chateau d’Ax (diventato Gatorade e poi Polti) fino al team Carrera Jeans e chiudere con il team Saeco. Dieci anni di professionismo con la partecipazione a 6 Giri d’Italia e altrettanti Tour de France, nei quali ha ottenuto una vittoria di tappa in entrambe le corse, e nel 1989 la maglia ciclamino nella classifica a punti del Giro d’Italia.

Quindi, uno che di ciclismo se ne intende: «Le squadre in quel periodo erano a livello familiare e c’era molto più contatto tra i Team, le sedi delle squadre erano più vicine e ci conoscevamo tutti, c’erano più rapporti diretti. In squadra eravamo quasi tutti italiani con due o tre innesti stranieri mentre oggi è l’opposto, con più distanza tra le squadre e molta più internazionalità», racconta Giovanni Fidanza.

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Smessi i panni dell’atleta, ha iniziato una carriera come direttore sportivo alla scuola di un manager di lungo corso come Gianluigi Stanga: «Con lui ho imparato molto: è stato un periodo molto formativo anche per guidare successivamente squadre più piccole in cui la responsabilità era tutta sulle mie spalle». Infatti, Fidanza è stato direttore sportivo del Team Polti (dal 1998 al 2000), del Team Index-Alexia Alluminio (dal 2001 al 2002) e del Team Telekom/T-Mobile (dal 2003 al 2006). «Una delle più grandi soddisfazioni da allenatore è stata la vittoria del Giro d’Italia con Paolo Savoldelli, con una squadra molto piccola che oggi non potrebbe sopravvivere nel ciclismo moderno: in quell’annata ho vissuto forse l’apice del mio percorso in ammiraglia, una di quelle cose che difficilmente si dimenticano nella vita».

E poi ecco il momento di approcciare il movimento del ciclismo femminile che a inizio millennio iniziava a crescere in modo consistente: nel 2007 fonda la Still Bike, formazione giovanile in cui gareggiano anche le figlie Arianna e Martina. Nel 2015 diventa direttore sportivo del team Women’s ALÉ-Cipollini, dirigendo sempre la figlia Arianna, come pure nel 2017 alla guida dell’Astana Women’s Team. Dal 2018 è alla guida per due anni della formazione Eurotarget-Bianchi-Vitasana dove gareggiano, tra le altre, le due figlie, fino a oggi, dove Giovanni Fidanza siede nell’ammiraglia del team Isolmant – Premac – Vittoria.

Proprio riguardo le due cicliste di casa racconta: «Martina ha fatto tutte le categorie con noi fino a diventare Elite; il percorso di Arianna l’ha vista andare in altre squadre perché al tempo non avevamo ancora la categoria». Ora che Martina e Arianna non sono più allenate da lui e sono diventate cicliste professioniste a tutti gli effetti spiega che: «Ormai hanno i loro preparatori e la loro squadra che le seguono, sono anni ormai che praticano il ciclismo a livello professionistico e cominciano ad avere già una certa esperienza. L’unica cosa che mi permetto di dir loro, come alle mie atlete, è di evitare problemi e infortuni, trarre insegnamento dall’esperienza e cercare sempre di migliorarsi».

Ma a chi ha navigato tra i mondi del ciclismo maschile e femminile, è naturale chiedere le peculiarità di entrambi: «Il ciclismo femminile è cresciuto tantissimo, ho visto tutti i vari passaggi e posso affermare che ha raggiunto un livello davvero importante. Squadre organizzate come quelle maschili che potrete ammirare al Giro d’Italia 2025, perché si vedranno squadre con ruoli precisi esattamente come nel Giro maschile, senza differenze».

Inutile però nascondere le difficoltà del momento: «È importante riuscire a mantenere questo livello, ma il vero problema è che in Italia, sia a livello maschile che femminile, non esistono squadre World Tour che possano fare da traino per il movimento – sottolinea Fidanzail problema attuale è che le nostre atlete e i nostri atleti, una volta raggiunto un certo livello, devono necessariamente andare all’estero per poter continuare la propria carriera».

Giovanni Fidanza lo ritroveremo al via del Giro d’Italia Women 2025 in programma a Bergamo la mattina di domenica 6 luglio. Riguardo la partenza bergamasca, sua terra natia: «È una bella cosa partire e fare due tappe a Bergamo, perché è terra di grande tradizione ciclistica con tanto tifo lungo le strade, e anche la scelta di Giovanni Bettineschi sono sicuro che verrà premiata: gli appassionati avranno modo di vedere il livello che ha raggiunto il ciclismo femminile. La cronometro iniziale sarà, come tutte le crono, sempre difficile da interpretare e farà già un po’ la classifica; mentre la tappa successiva di lunedì 7 luglio, Clusone-Aprica, non sarà per niente una tappa banale».

Appuntamento fissato per sabato 5 luglio a ChorusLife Bergamo dove, alle ore 18:30, saranno presentate le squadre che il giorno seguente saranno al via della cronometro da ChorusLife a Bergamo Sentierone. (Fonte: Promoeventisport)