di Marco Cangelli
La velocità e il gioco di squadra sono due elementi fondamentali dello sport. Se ciascuno non offre il proprio contributo e si spende a favore del proprio compagno, diventa impossibile raggiungere le vette dello sport.
Lo hanno dimostrato Chiara Consonni, Martina Fidanza ed Elisa Balsamo che hanno seguito alla perfezione questi dettami conducendo il ciclismo su pista italiano al titolo mondiale nell’inseguimento a squadre.
In grado di stupire tecnici e tifosi presenti al velodromo di Saint-Quentin-en-Yvelines, le due giovani di Brembate Sopra e la piemontese residente a Sarnico hanno ripercorso quei momenti nel corso della cerimonia di consegna dei Collari d’Oro, massima onorificenza del Coni.
La manifestazione, andata in scena all’interno della palestra monumentale del Palazzo H del Foro Olimpico, è stata l’occasione per celebrare le stelle del pedale orobico che hanno condiviso questo momento con Martina Alzini e Vittoria Guazzini, chiudendo un’annata magica caratterizzata anche dall’oro di Martina Fidanza nello scratch.
“È stata una grandissima emozione per noi. È da tanto che lavoriamo assieme, da quando siamo piccole, per cui raggiungere questo traguardo è la realizzazione di un sogno e speriamo pure un punto di partenza – ha illustrato Guazzini, a cui hanno fatto eco le parole di Balsamo -. Abbiamo pensato come musica che ci potesse rappresentare Marcia ‘Alla Turca’ di Mozart perché è una sinfonia incalzante come il nostro quartetto e in questo ci siamo riviste“.
La stessa emozione l’ha provata anche Giulia Terzi che, dopo le affermazioni alle Paralimpiadi di Tokyo 2020, si è ripetuta ai Mondiali andati in scena a Funchal conducendo gli azzurri nella staffetta 4×100 metri mista di nuoto paralimpico.
“Quest’anno ho vinto la medaglia della staffetta all’ultimo giorno dei Mondiali. A tal proposito abbiamo deciso di portare sul podio chi ha qualificato questa staffetta e di cantare tutti assieme l’inno – ha raccontato la 27enne di Arzago d’Adda -. Siamo molto uniti nel gruppo e il merito è dei nostri tecnici che hanno fatto un lavoro meraviglioso e che ci stanno consentendo di portarci a realizzare i nostri sogni“.
In attesa di lanciarsi direttamente verso l’appuntamento più atteso, le Olimpiadi Estive di Parigi 2024, lo sport italiano ha avuto modo di festeggiare un’annata indimenticabile che ha visto il record di successi come confermato dal presidente del Coni Giovanni Malagò: “Abbiamo stabilito un primato assoluto da quando esiste il Comitato Olimpico Nazionale. Se infatti nel 2021 sembrava di aver realizzato un miracolo posizionandoci in seconda posizione rispetto agli Stati Uniti e primi in Europa nella classifica cumulativa fra titoli olimpici, mondiali e continentali, sembra molto difficile poterci ripetere – ha spiegato il numero uno del movimento tricolore -. Invece siamo riusciti a rimanere lì anche se per una questione tecnica siamo stati superati dall’Australia, ma credo che vincere una medaglia in Oceania conti meno che vincerla nel Vecchio Continente“.
Il merito di questi traguardi è legato anche ai tecnici e alle società sportive che ogni giorno sostengono gli atleti spesso offrendo gratuitamente il proprio tempo al fine di raggiungere risultati importanti, come sottolineato dal ministro per lo sport e le politiche giovanili Andrea Abodi.
“Il cuore batte forte, è una grandissima emozione essere qui e rappresentare il governo e il Paese. Un anno fa Malagò e Pancalli mi hanno consegnato il Collare d’Oro in rappresentanza dell’Istituto per il Credito Sportivo per i suoi 65 anni di storia. La vita oggi mi permette di essere qui per consegnarlo a mia volta agli atleti, ai tecnici e ai dirigenti affinché il Collare d’Oro diventi lo stimolo per nuovi successi e nuove sfide – ha illustrato il rappresentante del governo -. Vorrei dare un Collare d’Oro ideale alla famiglia del volontariato sportivo che ha milioni di voci, di volti e di cuori. E al tempo stesso un Collare d’Oro alla famiglia delle oltre 100 mila asd e ssd presenti sul territorio, senza le quali lo sport non sarebbe un fenomeno culturale, sociale, economico e civile, cioè l’architettura sulla quale cerchiamo di costruire la qualità della vita. Le vostre vittorie e le vostre medaglie ci inorgogliscono, ma oggi celebriamo anche il capitale umano dello sport“.
Dai ragazzi della pallavolo alla schiera del nuoto passando per Francesco Bagnaia, il movimento azzurro si preparerà ora ai nuovi obiettivi che caratterizzeranno l’ultima parte del 2022 e che condurranno direttamente verso Parigi 2024 e Milano-Cortina 2026.