Il Terzo Tempo dei Campioni. La svolta di Luca Cretti: “Il Giro mi ha dato molta consapevolezza”

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di Marco Cangelli
La determinazione è la base per poter raggiungere i propri obiettivi. Senza di questa esiste il serio rischio che gli ostacoli come le salite diventino impossibili da superare e i sogni rimangano rinchiusi nel cassetto delle aspettative.

La determinazione è stata per certi versi una fonte di salvezza per Luca Cretti che, dopo aver faticato nei primi anni nella categoria Under 23, ha trovato un proprio equilibrio mettendosi in luce al Giro d’Italia Next Gen e al Campionato Italiano di categoria.

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Trasferitosi a inizio anno fra le fila del Team Colpack Ballan CSB, il 21enne di Sovere ha dimostrato tutto il proprio talento sulle strade della Penisola raggiungendo una dimensione internazionale che potrebbe lanciarlo nel mondo del professionismo.

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A partire dal Giro d’Italia Next Gen abbiamo visto emergere tutto il tuo talento. Cosa è successo in occasione della Corsa Rosa ?
Me lo chiedono in molti. È sicuramente una concatenazione di fattori che ha portato a questo miglioramento. Prima del Giro siamo andati quasi tre settimane in altura ed era la prima volta che facevo un ritiro di questo genere. Abbiamo lavorato veramente bene e questo ha dato i suoi frutti. Sono stato molto più attento all’alimentazione che mi ha consentito di perdere tre chili e anche questo è un aspetto che ha fatto la differenza in salita così come la possibilità di lavorare con un mental coach. Mi sta seguendo da circa tre mesi e all’inizio era più utile per trovare il ritmo giusto e conoscersi, ora probabilmente vengono alla luce i frutti di questa collaborazione, come ho avuto modo di notare nella gestione della corsa sia prima che dopo il Giro. Infine non c’è da dimenticare come le mie caratteristiche prediligano la resistenza, per cui dopo 7-8 tappe affrontate a grande velocità, con un livello particolarmente alto, probabilmente la mia capacità di recuperare in breve tempo sforzi prolungati è emersa in questa occasione anche perchè tendenzialmente durante l’anno ci concentriamo su gare di un giorno. Le prove più importanti mi stimolano sicuramente ed ero consapevole che questa fosse una delle migliori occasioni che avevo per potermi mettere in luce“.

Dietro queste prestazioni, quanto c’è la mano dei tecnici del Team Colpack Ballan CSB?
Sono arrivato quest’anno e c’è moltissimo di loro. Sia i tecnici che i preparatori mi hanno consentito di cambiare il passo in allenamento; durante il Giro invece è stato fondamentale l’apporto di Gianluca Valoti che mi ha spinto ad andare oltre e continuare a credere in me. È stato capace di centrare sempre il punto e ciò ha fatto probabilmente la differenza”.

Sei uscito dal Giro in grande crescita, sfiorando il successo in tappe complesse come quella di Cansiglio e di Trieste. Guardando con qualche giorno di distanza, non c’è il rimpianto di non aver provato a fare classifica?
Con il mental coach ho deciso di non fare l’errore che ho commesso nel 2022, cioè di andare a tutta in tutte le tappe senza concentrarmi su degli obiettivi particolari. Quest’anno invece ho deciso di concentrarmi su 2-3 frazioni e sfruttare le altre per recuperare visto che non sapevo come avrebbe risposto il mio corpo. Per come sono arrivato alla fine avrei potuto probabilmente fare una buona classifica, però bisogna valutare che ho gestito i giorni precedenti per aver poi la brillantezza che mi ha consentito di andar così forte e se avessi sin da subito puntato al risultato, probabilmente non ce l’avrei fatta. Sono comunque decisamente soddisfatto come ho affrontato questa corsa“.

Il Giro è stata la scintilla per lanciarsi verso il Campionato Italiano dove sei stato superato soltanto da Francesco Busatto, apparso già protagonista fra i professionisti. Cosa ti è mancato per vincere il titolo e come hai vissuto questo risultato ? Più con rammarico per la sconfitta o con gioia per il risultato?
Il Giro mi ha dato molta consapevolezza nelle mie possibilità consentendomi di fare bene al Campionato Italiano. C’è la delusione per il secondo posto perché quando sei davanti vuoi sempre vincere e perché quello che conta è il primo che indossa una maglia fantastica. Sapevo di essere meno veloce di Francesco e ho provato in ogni maniera a staccarlo in salita, ma non c’è stato verso perché l’ascesa era breve e con tratti duri molto corti, più adatti alle sue caratteristiche. Ho staccato tutti gli altri, ma lui mi è rimasto a ruota e non c’è stato nulla da fare“.

Il giorno successivo è però arrivato il successo casalingo alla Pessano-Roncola, cancellando tutto quanto successo poco prima e regalandoti la prima vittoria stagionale. Quest’affermazione è stata una liberazione per te?
La vittoria è sempre speciale. La cercavo e sinceramente a inizio anno mi pesava non trovare la condizione per arrivare al successo. Nell’ultimo periodo, visti i risultati e le prestazioni ottenute, sapevo che sarebbe bastato continuare con quel ritmo e che prima o poi sarebbe arrivata. Non mi aspettavo di vincere a Roncola perché non sono uno scalatore puro, però ero consapevole di aver un’ottima condizione. Dopo l’Italiano la sera prima ero abbastanza stanco, sono partito quella mattina soltanto perché Gianluca Valoti era convinto che potessi far bene, così mi ha convinto a partire ed è stata una gara perfetta visto che, essendoci una salita più lunga dove chi aveva le gambe faceva la differenza, ho trovato pane per i miei denti“.

Guardando il calendario è in arrivo il Tour de l’Avenir, noto anche come il piccolo Tour de France. Sarai presente alla corsa francese e quali sono i tuoi obiettivi?
Dopo il Giro del Veneto farò un periodo di recupero e poi di preparazione con la Nazionale per una corsa a tappe in Francia a luglio. Da lì si deciderà il tutto per le gare successivo.Il commissario tecnico penso abbia già dei nomi fra cui scegliere, da parte mia ovviamente sarebbe un sogno poter partecipare visto che si tratta del Tour de France degli Under 23 quindi darò il massimo per metterlo in difficoltà in questa decisione, dopodiché sono sicuro che farà le scelte migliori per la nazionale“.

In vista del futuro, ci sono possibilità di vederti il prossimo anno fra i professionisti?
Non ci sono trattative per ora, però speriamo ciò possa accadere. Continuerò a lavorare per quello: se arriverà il salto, sarò contento, altrimenti si vedrà“.