Mirko Testa vince l’oro nell’handbike ai Mondiali di paraciclismo

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Il quarto posto di Baie-Comeau è ormai un ricordo lontano per Mirko Testa. Il 26enne di Grassobbio ha cancellato la beffa transalpina aggiudicandosi l’oro ai Mondiali di paraciclismo in corso a Glasgow.

Il portacolori dell’Active Handbike Team “La Leonessa” si è imposto nella gara dedicata alla categoria MH3 vestendosi per la prima volta in carriera la maglia iridata.

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Il giovane orobico ha sfruttato il lavoro dei connazionali Davide Cortini e Federico Mestroni che hanno provveduto a proteggere il compagno inseritosi sin dall’inizio nel gruppo di testa.

Testa ha risposto ai vari allunghi imposti dagli avversari che hanno pian piano ridotto il gruppo di testa sfruttando appieno le energie conservate grazie alla decisione di evitare la cronometro.

Testa - Mondiali Paraciclismo
Mirko Testa giunge incredulo all’arrivo © Federciclismo

Il bergamasco si è quindi imposto allo sprint sul francese Johan Quaile e sul tedesco Vico Merklein, mentre l’americano Ryan Pinney si è aggiudicato il quarto posto davanti all’azzurro Davide Cortini, giunto con 4 secondi di ritardo dal vincitore.

“È un sogno, ancora non ci credo. Penso che sia la sensazione più bella del mondo. Voglio mandare un bacio e un abbraccio alla mia famiglia, alla mia fidanzata e a tutti coloro che mi hanno sostenuto. Ho sentito la vostra sprinta – ha confessato Testa nel dopo-gara -. È stata una gara durissima. Abbiamo tenuto una media veramente alta. Ci sono stati molti attacchi e contrattacchi e quando sono arrivato nell’ultimo giro mi sentivo veramente bene. Ho chiesto a Davide di tenermi il più coperto possibile e lo ha fatto”.

Un risultato che è frutto della squadra, ma anche della tattica disegnata dal commissario tecnico Pierpaolo Addesi che ha deciso di puntare le proprie chance su Testa.

“La scelta di far fare a lui la strada e a Pini la crono è stata scelta da qualche giorno. Ci credevo in lui perché l’ho visto uscire da Livigno molto in forma – ha spiegato il tecnico tricolore -. Ho chiesto ai ragazzi di far gioco di squadra ed è uscito il risultato che volevamo, cioè il massimo. Abbiamo lavorato come una squadra seria, pulita. Anche a lui quando è stato chiesto come stesse all’ultimo giro, ha confermato di star bene ed effettivamente era così”.