di Marco Cangelli
Il movimento orobico delle due ruote ha conquistato la medaglia di bronzo nella prova femminile conquistata dalla francese Pauline Ferrand Prevot. Brava a sfruttare gli elementi raccolti durante la ricognizione, la 25enne di Ponteranica non ha tradito la fiducia del commissario tecnico Daniele Pontoni rimanendo nelle prime posizioni sin dalla partenza di Vicenza.
A spaccare il gruppo lungo la salita del Santuario della Madonna di Monte Berico ci hanno pensato la transalpina Ferrand Prevot, la svizzera Sina Frei e l’argentina Gomez Villafane le quali hanno provato a fare la differenza nel tratto di sterrato venendo prontamente raggiunte da un plotoncino di dieci atlete.
Fra loro anche Teocchi in compagnia delle connazionali Letizia Borghesi e Barbara Guarischi, fondamentali per aiutare la giovane orobica nello svolgimento della competizione internazionale.
Un ausilio decisivo che ha propiziato l’attacco della portacolori dell’Esercito a circa sessanta chilometri dal traguardo, brava ad alzare il ritmo lungo l’argine del fiume Brenta e rimanere da sola in compagnia di Frei, Ferrand Prevot, Lauren Stephens (Stati Uniti) e Jade Treiffeisen (Germania).
Capaci di darsi cambi regolari nei tratti di asfalto, le cinque atlete hanno prontamente guadagnato oltre un minuto sulle inseguitrici resistendo anche alla possibile rimonta apparsa all’orizzonte in vista degli ultimi venti chilometri.
A decidere le sorti della kermesse iridata è stato l’ultimo tratto di ghiaia che ha consentito a Ferrand Prevot, Frei e Teocchi di entrare in solitaria all’interno delle mura di Cittadella e giocarsi direttamente il successo allo sprint.
L’azzurra ha dovuto però arrendersi a cinquecento metri dall’arrivo cogliendo così un bronzo importante alle spalle di Ferrand Prevot, scaltra a superare allo sprint Frei.
“Direi che è stata una grande emozione, un bel riscatto dopo una stagione difficile in cui ho rotto due volte i legamenti della caviglia. Dedico il bronzo ai due CT, Daniele Pontoni e Mirko Cestino. Non avevo mai preso in considerazione il gravel, non so se questo possa essere un inizio anche per le gare su strada. È stata una gara molto dura e il sopralluogo della settimana scorsa mi è servito molto. Mi ha permesso di memorizzare tanti particolari – ha raccontato Teocchi nel dopo-gara -. Inizialmente ero in una fuga a tre. Bertizzolo mi ha spronato ad andare con grinta e ho tenuto duro anche quando sono rientrate Prevot e altre tre. La corsa si è decisa ai meno venti. Sapevo di essere la più lenta in fuga e quindi ho cercato di anticipare quando potevo“.
In chiave tricolore da segnalare quinto posto per Guarischi che ha preceduto sul traguardo veneto la portacolori della Valcar-Travel & Service Ilaria Sanguineti, settima sulla linea d’arrivo.