Nibali, il bello delle salite

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Vincenzo_Nibali_2563335bLa prima serie di tappe alpine del 96esimo Giro d’Italia promuovono la maglia rosa Vincenzo Nibali e segnano l’uscita di scena di Bradley Wiggins, vincitore del Tour de France 2012 e Ryder Hesjedal, trionfatore del Giro 2012 ma subito in difficoltà sia nella prima cronometro individuale che al primo arrivo in montagna, quando è arrivato con 20 minuti di ritardo. Wiggins, che ha avuto il suo tallone d’Achille nelle discese, ha scelto saggiamente di lasciare per il persistere di una infiammazione e di una sinusite. Punterà a Tour de France. Quanto a Hesjedal, c’è il serio rischio che sia stato una meteora, a livello di corse a tappe. Certo, Nibalio dimostra di essere un gigante e saper dosare le forze per attaccare al momento giusto. La vera insidia nell’ultima settimana di corsa potrebbe arrivare dal 36enne Cadel Evans, che mantiene la seconda posizione in classifica avendo alle spalle Rigoberto Uran, partito gregario di Wiggins e ritrovatosi capitano. Le due asperità precedenti il giorno di riposo, che introduce all’ultima settimana di corsa, incoronano Mauro Santambrogio, quarto in classifica a 1′ da Uran, e il siciliano Giovanni Visconti. Nella 14a tappa, da Cervere a Bardonecchia non c’è il Sestriere ma si arriva in cima al Jafferau. La Rai non può trasmettere in diretta le immagini perchè le condizioni meteorologiche sono proibitive per l’elicottero. Si torna ai tempi epici, con la teleradiocronaca delle fasi salienti che preannunciano l’arrivo sul traguardo di Mauro Santambrogio con accanto la maglia rosa di Vincenzo Nibali che lascia al compagno di fuga il successo di tappa. Ma va segnalata anche la grande prova dell’ex leader del Giro, Luca Paolini, ripreso all’ultimo chilometro. Una frazione che fa perdere 33 secondi a Evans. Ha il sapore di leggenda l’impresa di Giovanni Visconti, che si aggiudica per distacco la 15^ tappa del Giro d’Italia, la Cervetera-Les Granges du Galibier (Francia) di 145 chilometri, tagliando il traguardo posti davanti al monumento dedicato a Marco Pantani, sotto la neve a quota 2.300 metri. Si riparte con Nibali saldamente maglia rosa con 1:26 su Evans, 2:46 su Uran e 2:47 su Santambrogio, mentre Michele Scarponi è a 3:53. Fino a Brescia altre montagne dure da scalare e discese insidiose da affrontare. E’ Il Giro, fratello.

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