Piazza d’onore per Lorenzo Rota ai Campionati Italiani di ciclismo

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di Marco Cangelli
Il titolo italiano di ciclismo sembra maledetto per Lorenzo Rota (Intermarchè Circus Wanty).

Dopo il secondo posto di Alberobello nel 2022, il 28enne di Sorisole si è dovuto accontentare nuovamente della piazza d’onore in occasione del Campionato nazionale vinto da Simone Velasco (Astana Qazaqstan Team).

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La competizione, 227 chilometri lungo le strade di Comano Terme, si è animata sin dalle prime battute grazie alla fuga promossa da Luca Colnaghi, Filippo Magli, Manuele Tarozzi (Green Project Bardiani CSF Faizanè), Mirco Maestri e Andrea Pietrobon (Eolo Kometa), Matteo Amella e Samuele Zambelli (Corratec), Emanuele Ansaloni (Technipes #InEmiliaRomagna), Andrea Colnaghi (Onec Team Pharma) sui quali si sono riportati dopo 128 chilometri Lorenzo Rota, Mattia Bais (Eolo Kometa) e Samuele Zoccarato (Green Project Bardiani CSF Faizanè).

Con il passare di chilometri l’ampio gruppo dei battistrada si è assottigliato con Magli, Tarozzi, Zoccarato, Bais e Rota che sono rimasti al comando, mentre dietro acceleravano Filippo Baroncini (Trek-Segafredo), Matteo Trentin (UAE Team Emirates) e Matteo Sobrero (Jayco AlUla).

All’ingresso dell’ultimo giro del circuito l’esperto bergamasco ha attaccato in solitaria lasciando sui pedali i compagni di fuga, raggiunti alle spalle da Simone Velasco, Kristian Sbaragli (Alpecin-Deceuninck), Davide Formolo (UAE Team Emirates) e Baroncini, accompagnati da Magli e Battistella.

Un tentativo di allungo interessante che ha messo in crisi alcuni avversari di Rota, ma che si è spenta a sette chilometri dal traguardo, accompagnato in questo caso da Velasco, Sbaragli, Formolo, Trentin e Magli complice una foratura che appieda il favorito Baroncini.

Complice una lunga volata, Velasco è riuscito ad aggiudicarsi la maglia tricolore lasciandosi alle spalle Rota e Sbaragli con l’orobico che ha visto sfumare per il secondo anno consecutivo il successo.

È stata una giornata durissima, per via del caldo e del percorso esigente. Siamo partiti forte e assieme alla Trek abbiamo deciso di prendere in mano la corsa – ha spiegato dopo l’arrivo Velasco -. Sono riuscito a restare coperto grazie al lavoro di Basso e Battistella, ma avevo buone sensazioni e alla fine sulla strada si son viste. Questa maglia è un sogno, l’ho inseguita per tanto tempo. La dedico a mia figlia, che per la prima volta è venuta a vedermi, alla mia famiglia, alle persone che mi hanno aiutato e che non ci sono più e in particolare a Gino Mader“.

Quarta piazza per il giovane Magli che ha preceduto Trentin e Formolo, mentre Baroncini si è dovuto accontentare del settimo posto a 17 secondi davanti a Filippo Conca (Q36 – Q36.5 Pro Cycling Team), Cristian Scaroni e Samuele Battistella (Astana Qazaqstan Team) a completare la top ten.