di Marco Cangelli
Prova d’orgoglio per Luca Cretti nella settima tappa del Giro d’Italia Next Gen. Il 21enne di Sovere ha colto la quarta posizione all’arrivo di Pian del Cansiglio al termine di una fuga partita da lontano.
Il portacolori del Team Colpack Ballan CSB è partito poco dopo il via di Possagno in compagnia di Joris Chaussinand (AG2R Citroën), Declan Trezise (ARA | Skip Capital), Roman Ermakov (CT Friuli), Enzo Leijnse, Max Van der Meulen (Devo Team DSM), Kasper Andersen (Hagens Berman Axeon), Lorenz Van De Wynkele (Lotto Dstny DT), Gil Gelders, Pepijn Reinderink (Soudal-QuickStep DT), Victor Grue Enggaard (Team ColoQuick) e Max Walker (Trinity Racing).
Con il passare delle salite i dodici attaccanti hanno dovuto fare i conti con le fatiche dei vari atleti e il graduale, ma inesorabile rientro del gruppo maglia rosa.
In cima al Nevegal il plotone si è ricompattato proprio poco prima del Nicol attacco in discesa di Gelders che ha saputo guadagnare 2’40” sugli avversari.
Al suo inseguimento si sono lanciati Cretti e Jan Christen (Hagens Berman Axeon) che sono rientrati lungo le pendici di Malga Cate mantenendo il vantaggio sino ai piedi dell’ascesa finale.
In discesa dietro però si è scatenata la bagarre con William Junior Lecerf (Soudal-QUickStep DT) ha allungato scatenando la reazione della maglia rosa Johannes Staune-Mittet e degli altri favoriti.
In salita il primo allungo è stato di Santiago Umba e poi del compagno Germán Gómez (GW Shimano-Sidermec), ma è stato poi Staune-Mittet a fare la differenza, andando via da solo e puntando direttamente i corridori in avanscoperta.
In vista del ricongiungimento imminente Christen (autore anche di una scivolata in discesa), è scattato tagliando il traguardo con 13 secondi di vantaggio sul leader della corsa.
Terza piazza per Gil Gelders che ha terminato le proprie fatiche con 15 secondi di ritardo dal vincitore davanti a Cretti, distante 21 secondi dalla vetta.
“Volevo vincere e quindi resto con l’amaro in bocca. Sapevo di avere una grande gamba, anche negli altri giorni avevo capito di star bene. Per questa ragione ero arrabbiato, volevo dimostrare il mio valore ma non ci stavo riuscendo – ha sottolineato il giovane orobico -. Ho attaccato sin da subito. Sulla salita lunga ci hanno ripreso e poi al GPM mi sono lanciato di nuovo in un forcing. Nelle ultime ascese eravamo in 3, poi in 2. Quando mancavano 300 metri, all’ultimo Gpm, mi hanno staccato di forza“.
Soddisfazione anche per il direttore sportivo Gianluca Valoti che sta seguendo da vicino i ragazzi del team di Almè: “Avevamo deciso di provare a prendere la fuga, ma non sempre è facile unire gli intenti alle azioni. Luca è stato bravissimo in una frazione durissima, dimostrandosi un corridore di livello, pur non essendo uno scalatore puro. Siamo stati spesso protagonisti, vincendo una tappa e cogliendo diversi piazzamenti. Per noi questo Giro Next Gen si sta rivelando una bella esperienza“.
In vista del traguardo finale di Trieste Staune-Mittet rafforza la leadership della competizione mantenendo 47 secondi sull’irlandese Darren Rafferty (Hagens Berman Axeon) e 2’02” sul tedesco Hannes Wilksch (Tudor Pro Cycling Team U23).
Perde posizioni in classifica invece il valtellinese Alessio Martinelli (Green Project-Bardiani-CSF-Faizané) che scala al settimo posto con 3 minuti di ritardo dalla vetta rimanendo comunque il miglior italiano.