Rodolfo Tavana premiato a San Pellegrino. Norma Gimondi ha tracciato il ricordo di Angiolino Quarenghi

La cerimonia si è tenuta lunedì 18 novembre al salone del Ristorante Bigio.

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Il premio che ogni anno Panathlon Bergamo, Coni provincia Bergamo e la famiglia Quarenghi di San Pellegrino in collaborazione con il Comitato Coppa Quarenghi assegna alla persona che più si è distinta nella medicina dello sport è stato istituito in memoria di Angiolino Quarenghi.

Alla serata di gala che, come da tradizione, si è svolta ieri sera, lunedì 18 novembre, nel salone del Ristorante Bigio di San Pellegrino, prima della presentazione del premiato è stato tracciato un ricordo della figura indimenticabile di Angiolino Quarenghi. A tracciarne la memoria è stata chiama Norma Gimondi, figlia del grande campione del ciclismo Felice Gimondi.

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Norma ha saputo con destrezza intrecciare il racconto dei grandi risultati che il medico della grande Inter, ma non solo, Angiolino Quarenghi otteneva, in contemporanea ai risultati che, sul versante del ciclismo, otteneva il papà, Felice Gimondi. Se la grande Inter stravinceva scudetti e coppe, Gimondi primeggiava ai Giri d’Italia, ai Tour de France, e alle grandi classiche campionato del mondo compreso. E i due personaggi, che hanno raggiunto vette internazionali, distanti soltanto una manciata di chilometri dalle case di residenza, hanno portato la Valle Brembana al punto più alto della popolarità sportiva nel mondo.

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Giampietro Salvi e Norma Gimondi (Foto E.P.)

L’abilità di Giampietro Salvi, poi, ha saputo radunare un parterre di campionissimi per rendere merito al premio e al premiato. Scorrendo velocemente l’elenco erano presenti il pugile Maurizio Stecca, i ciclisti Gianni Bugno, Ivan Gotti, Giovanni Fidanza, Paolo Savoldelli, Pierino Gavazzi, Giovanni Mantovani, Wilmer Signorelli, il campione dell’atletica leggera Tiziano Gemelli, la sciatrice (ora parlamentare europea) Lara Magoni, l’arbitro Paolo Casarin, i calciatori Marino Magrin con il figlio Michele, Glenn Stromberg, Pierluigi Orlandini, Ferreira Pinto e la figlia di Giuseppe Baresi, Regina ora commentatrice di calcio televisiva.

I ricordi sono scorsi sugli schermi e la memoria è andata alle imprese legate ad ognuno di questi personaggi che hanno compiuto nelle diverse discipline. Una serata di sport che ha esaltato anche la figura di chi li accompagna durante le loro carriere e con competenza scientifica ottiene da loro il massimo delle prestazioni sportive: vale a dire il medico dello sport.

E quest’anno il premio è stato assegnato a Rodolfo Tavana, il quale ha ammesso che da tempo desiderava questo riconoscimento a casa di Angiolino Quarenghi, suo maestro di professione. “Con il Milan ho vinto tantissimo, ma così tanto che era diventata un’abitudine. A ricevere questo premio, invece, mi sono molto emozionato perché è unico. E mi mancava”.

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Rodolfo Tavana (Foto E.P.)

Chi è e che cosa ha fatto Rodolfo Tavana è scritto nel suo curriculum vitae. Conosciuto ai più per il suo incarico di responsabile sanitario del Milan dal 1987 al 2003, anni d’oro per i rossoneri, durante i quali hanno messo in bacheca qualcosa come 6 Campionati e 4 Champions League. Tavana, tuttavia, ha avuto diverse altre esperienze in ambito sportivo, dallo sci al basket passando per l’atletica leggera. Durante gli anni universitari è stato allenatore di basket e preparatore atletico in squadre di basket e di sci alpino; poi ha lavorato come medico presso il centro regionale di Medicina dello Sport di Milano (F.M.S.I) dal 1978 al 1985; medico responsabile della squadra nazionale A di Sci di Fondo (F.I.S.I) dal 1979 al 1984; coordinatore medico delle squadre nazionali di Sci Nordico dal 1984 al 1988; medico sociale della squadra di Basket femminile (serie A1) Comense dal 1980 al 1987; medico sociale della squadra di Atletica Leggera della società Pro Patria di Milano (seguendo atleti campioni Olimpici e Mondiali quali Cova e Panetta) dal 1983 al 1987.
Partecipazione come medico della squadra nazionale di sci di fondo alle Olimpiadi di Sarajevo 1984 e come medico CONI a quelle di Calgary 1988; anche ai campionati mondiali di sci nordico Orkonsvik (Junior) 1980, a Oslo 1982, Seefeld 1985, Obersdorf 1987. Medico nella nazionale Italiana di Atletica Leggera 1986-1987 e partecipazione come medico ai campionati europei di Atletica Leggera Stoccarda 1986 e, sempre come medico, ai campionati mondiali di Atletica Leggera Roma 1987. Assistente Ortopedico e Traumatologo presso Ospedale di Giussano (Mi) dal 1980 al 1985. Membro della commissione regionale (Lombardia) esaminatrice i maestri di sci alpino (addetto esami in medicina) dal 1982 al 1989. Medico addetto al controllo antidoping (F.M.S.I.) presso Giro d’Italia (ciclismo) nel 1982 e in varie partite a San Siro (serie A di calcio) dal 1981 al 1985. Medico Nazionale italiana di Snowboard stagione 2006-2007 con partecipazione campionati mondiali ad Arosa. Responsabile scientifico della rivista Runners World Italia; medico sociale del Bellinzona dal 2007 al 2010; consulente per l’azienda Ferrero Spa dal 2006 al 2012; medico del Thunder Boxing per il campionato internazionale WSB 2010-2011; responsabile sanitario del Milan dal luglio 2011 al 30 giugno 2017; responsabile sanitario del Torino dal 2017 al 2020.

L’ALBO D’ORO – Il Premio Angiolino Quarenghi, assegnato per la prima volta nel 1995 a ricordo della figura del sanpellegrinese dottor Angelo Quarenghi, medico della grande Inter guidata da Helenio Herrera, può vantare fra i suoi insigniti numerose celebri personalità sportive: fra queste Alfredo Calligaris ex preparatore atletico di Atalanta, della grande Inter di Herrera e della Nazionale di calcio azzurra; Leonardo Vecchiet, per anni medico della Nazionale di calcio italiana; Antonio Dal Monte, medico e pilota motonautico italiano, già Direttore scientifico e Capo del Dipartimento di Fisiologia e Biomeccanica dell’Istituto di Scienza dello Sport del CONI. Diversi anche i nomi internazionali a ricevere il premio, fra cui Kenneth H. Cooper, medico di medicina ed ex colonnello dell’aeronautica militare dell’Oklahoma e Jean-Luc Truelle, neurologo, primario presso l’ospedale Salpetriere di Parigi, fondatore della European Brain Injury Society ed esperto in riabilitazione e sport per disabili. Nel 2020 il premio è stato consegnato a Mario Ireneo Sturla, un’autorità assoluta nel campo della medicina sportiva, poi è toccato allo sloveno Marko Vidnjevič, che ha permesso di dare vita ad un gemellaggio scientifico fra San Pellegrino Terme e Portorose, nel 2022 Maurizio Casasco, presidente dei medici sportivi italiani e, lo scorso anno, premiata Petra Zupet, medico della nazionale slovena di canottaggio e di ginnastica.