Silvia Persico fatica, ma chiude in quinta posizione la sesta tappa del Giro Donne

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di Marco Cangelli
La fatica appare ancora molta, eppure Silvia Persico (UAE Team ADQ) non è intenzionata a mollare.

La 25enne di Cene ha colto la quinta posizione nella sesta tappa del Giro Donne vinta dalla maglia rosa Annemiek Van Vleuten (Movistar Team) mostrando tutta la propria tenacia e soprattutto entrando a pieno diritto nella top ten della Corsa Rosa.

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La frazione, 102,7 chilometri con partenza e arrivo a Canelli, sembrava arridere alle sprinter in grado di tenere sulle salite meno complicate, tuttavia è diventata un’occasione per Van Vleuten per metter in crisi le avversarie e rafforzare la propria leadership.

Dopo i vari tentativi nella fase iniziale da parte di Lea Fuchs (Born To Win G20 Ambedo), Letizia Paternoster (Jayco Alula) assieme a Audrey Cordon-Ragot (Human Powered Health) e Anouska Koster (Uno-X Pro Cycling Team), la corsa ha preso una specifica piega grazie all’allungo di Petra Stiasny (Fenix-Deceuninck) e Susanne Andersen (Uno-X Pro Cycling Team) che hanno guadagnato un vantaggio massimo di un minuto e mezzo.

Inutile i tentativi di inseguimento da parte di Gaia Masetti (AG Insurance – Soudal Quick-Step) e Karlijn Swinkels (Team Jumbo-Visma) che sono state riassorbite dal plotone principale lungo l’ascesa di Castino con le battistrada che transitavano con ancora qualche secondo di vantaggio sulle migliori.

Nel corso della discesa, mentre il plotone principale si apprestava a rientrare sul tandem di testa, arrivava il colpo di scena con Urska Zigart (Jayco-AlUla) protagonista di una piccola distrazione che ha causato la caduta di altre atlete, fra le quali la maglia bianca Antonia Niedermaier (Canyon//SRAM Racing ), vincitrice il giorno precedente e seconda in classifica generale.

In una tappa già orfana di Elisa Longo Borghini (Lidl-Trek), ritiratasi in seguito alle conseguenze della caduta patita nella quinta frazione, la giovane tedesca ha dovuto alzare bandiera bianca venendo trasportata in ospedale in ambulanza dopo aver mostrato i segni della caduta in volto.

L’attenzione delle atlete si è quindi proiettata sul gran premio della montagna di Calosso dove il Team DSM ha fatto il ritmo per Julienne Labous che non ha potuto nulla di fronte all’allungo imperioso di Van Vleuten, in grado di scollinare in solitaria e involarsi direttamente verso lo strappo finale di Canelli.

Dietro un quintetto di atlete guidato dalla neozelandese Niamh Fisher-Black (Team SD Worx) ha provato a contenere i danni, tuttavia la mancanza di collaborazione ha consentito alle atlete staccatesi in salita di rientrare fra le quali anche Silvia Persico.

Il successo è stato quindi ad appannaggio di Van Vleuten che ha colto il successo parziale di questa edizione distanziando di venti secondi la campionessa europea Lorena Wiebes (Team SD Worx) e la compagna di squadra Liane Lippert, mentre Persico è transitata in quinta posizione con 28 secondi di ritardo alle spalle di Soraya Paladin (Canyon//SRAM Racing).

In classifica generale la fuoriclasse orange guida con 3’03” sull’americana Veronica Ewers (EF Education-TIBCO-SVB) e 3’39” su Juliette Labous, mentre Silvia Persico risale in decima posizione a 5’50” da Van Vleuten.