Tadej Pogacar doma i Pirenei e vince la 6.a tappa del Tour de France

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di Marco Cangelli
I Pirenei si confermano la patria di Tadej Pogacar (UAE Team Emirates). Dopo avere costruito i propri trionfi al Tour de France nel 2020 e nel 2021, il talento sloveno ha compiuto un nuovo assolo nel corso della sesta tappa della Grand Boucle con arrivo a Cauterets-Cambasque staccando sull’ascesa finale il diretto avversario Jonas Vingegaard (Jumbo-Visma).

La frazione, 144,9 chilometri con partenza a Tarbes, ha visto protagonisti nelle prime fasi una fuga composta da venti corridori Wout Van Aert (Jumbo Visma), Matteo Trentin (UAE), Michal Kwiatkowski (Ineos Grenadiers), Nikias Arndt (Bahrain Victorious), Mathieu Van der Poel (Alpecin Deceuninck), Krists Neilands (Israel Premier Tech), Christopher Juul-Jensen (Jayco AlUla), Matis Louvel (Arkea Samsic), Neilson Powless e James Shaw (EF), Bryan Coquard e Anthony Perez (Cofidis), Gorka Izagirre e Ruben Guerreiro (Movistar), Julian Alaphilippe e Kasper Asgreen (Soudal Quick Step), Benoit Cosnefroy e Oliver Naesen (Ag2r Citroen), Tobias Johannessen e Jonas Gregaard (Uno X), in grado di conquistare oltre quattro minuti di vantaggio sul gruppo maglia gialla tenuto sotto controllo dalla Bora-Hansgrohe.

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Nonostante l’elevato ritmo imposto dal belga Van Aert, i battistrada hanno proseguito di comune accordo con il plotoncino che si è gradualmente ridotto lungo i passaggi sul Col d’Aspin e il Col du Tourmalet dove sono rimasti al comando soltanto Michal Kwiatkowski, James Shaw, Ruben Guerreiro, Tobias Johannessen e il ciclocrossista fiammingo.

Dietro però la Jumbo-Visma si preparava a far saltare il banco alzando il ritmo prima con Wilco Keldermann e poi con Sepp Kuss che hanno creato il terreno per l’allungo di Jonas Vingegaard, in grado di staccare a quattro chilometri dalla cima del Tourmalet la maglia gialla Jai Hindley (Bora-Hansgrohe) e tutti gli altri avversari.

Sostenuto in discesa dal compagno Van Aert (fermatosi poco dopo il gran premio della montagna), Vingegaard è rinvenuto in discesa insieme a Pogacar sugli ultimi fuggitivi riproponendo il duello in vista dell’ultima salita che avrebbe condotto i corridori a Cauterets-Cambasque.

Giunti ai piedi dell’ascesa con oltre due minuti di vantaggio sul gruppo dei principali leader della competizione, Vingegaard ha sfruttato a fondo il lavoro di Van Aert, rialzatosi a quattro chilometri dal traguardo e deciso a lasciare il compito di condurre le danze al proprio capitano.

Nonostante qualche tentativo di allungo, il 27enne danese non è riuscito a togliersi di ruota Pogacar che a 2700 metri dal traguardo ha attaccato in contropiede guadagnando subito una decina di secondi sul rivale.

Un vantaggio che si è progressivamente ampliato e che ha consentito alla maglia bianca di giungere alla cima in solitaria con 25 secondi su Vingegaard e 1’22” sul norvegese Tobias Halland Johannessen, ultimo dei fuggitivi ad arrendersi.

Più lontano Jai Hindley che ha chiuso le proprie fatiche in sesta posizione 2’39” dietro anche al portoghese Ruben Guerriero e all’inglese James Shaw, dovendo così cedere il simbolo del primato a Vingegaard.

Il vincitore del Tour de France 2022 guida ora la classifica con 25 secondi di vantaggio su Pogacar e 1’34” sullo stesso Hindley, mentre Simon Yates (Team Jayco-AlUla) risale al quarto posto a 3’14” dalla vetta davanti a Carlos Rodriguez (Ineos Grenadiers) e al fratello Adam (UAE Team Emirates).