Tadej Pogacar mette il sigillo sulla 20.a tappa. Giulio Ciccone conquista la maglia a pois

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di Marco Cangelli
I Vosgi regalano le ultime gioie al ciclismo sloveno e a quello italiano. La 20.a tappa del Tour de France ha riportato alla vittoria Tadej Pogacar (UAE Team Emirates) che, dopo il crollo sul Col de Loze, è tornato ad esultare sul traguardo di Le Markstein davanti all’austriaco Felix Gall (AG2R Citroën Team) e alla maglia gialla Jonas Vingegaard (Jumbo-Visma).

Tour de France
Ciccone e Vingegaard (photo Luca Bettini/SprintCyclingAgency©2023)

Lo stesso arrivo è apparso particolarmente favorevole anche per Giulio Ciccone (Lidl Trek) che ha finalmente avuto modo di riportare la maglia a pois nel Bel Paese a distanza di trentuno anni da Claudio Chiappucci.

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La prova, 133,5 chilometri con partenza da Belfort, si è accesa sin dai primi chilometri grazie ai numerosi attacchi che ha visto protagonista lo scalatore abruzzese, tenuto sotto controllo da Gall e Vingegaard, diretti avversari per la classifica dedicata agli scalatori.

L’ex atleta del Team Colpack Ballan CSB ha però saputo regolare il gruppo principale sul Ballon d’Alsace portando via in discesa un gruppo di quindici corridori, Michal Kwiatkowski, Tom Pidcock (Ineos Grenadiers), Neilson Powless (EF), Julian Alaphilippe (Soudal-QuickStep), Mikel Landa (Bahrain Victorious), Mattias Skjelmose, Mads Pedersen (Lidl Trek), Ion Izagirre, Axel Zingle (Cofidis), Krists Neilands (Israel-PremierTech), Warren Barguil (Arkéa-Samsic), Maxim Van Gils (Lotto Dstny) e Mathieu Burgaudeau (TotalEnergies).

Con il gruppo principale sempre vicino la situazione si è rimescolata più volte con Ciccone che è riuscito a transitare per primo sul Col de la Croix des Moinats, sul Col de Grosse Pierre e sul Col de la Schlucht aggiudicandosi aritmeticamente la graduatoria dedicata ai grimpeur.

Oltre all’azzurro rimangono quindi Tom Pidcock (Ineos Grenadiers), Thibaut Pinot (Groupama-FDJ), Mattias Skjelmose (Lidl Trek), Chris Harper (Jayco AlUla), Warren Barguil (Arkéa-Samsic) e Maxim Van Gils (Lotto Dstny) che hanno provato a guadagnare un minuto sul plotone principale controllato dagli uomini dell’UAE Team Emirates.

La corsa è esplosa definitivamente sul Petit Ballon quando Pinot ha provato l’attacco in solitaria con due ali di folla pronta ad osannarlo sulle strade che lo hanno visto crescere e che lo hanno accompagnato nella sua ultima recita alla Grande Boucle.

A cambiare le carte in tavola ci ha pensato ancora una volta Pogacar che sul Col du Platzerwasel ha allungato, seguito a stretto giro da Vingegaard e Gall, andando a riprendere gli attaccanti e staccandoli.

Dietro di loro provavano ad emergere i gemelli Adam (UAE Team Emirates) e Simon Yates (Jayco-AlUla), intenti a rientrare sui migliori complice una fase di studio nel tratto finale di falso piano che ha accompagnato verso il traguardo posto nel dipartimento dell’Alto Reno.

I due inglesi sono quindi riusciti a chiudere sul terzetto al comando e si sono preparati a una volata ristretta che ha visto Adam Yates aiutare il proprio capitano Pogacar che non ha sbagliato e ha ripreso e superato un combattivo Vingegaard, pronto ad anticipare.

In classifica generale il danese si presenterà al via dell’ultima tappa con 7’29” su Pogacar e 10’56” su Adam Yates, mentre Simon Yates è riuscito a scavalcare Carlos Rodriguez (Ineos Grenadiers) per il quarto posto finale complice una caduta che ha coinvolto nelle prime fasi il giovane spagnolo.