Tadej Pogacar vince il Giro delle Fiandre, lunga fuga per Alessandro Romele

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Ennesimo capolavoro stagionale per Tadej Pogacar che, dopo aver sfiorato la Milano-Sanremo, conquista per la seconda volta il Giro delle Fiandre.

Il campione del mondo ha distanziato di 1’01” il danese Mads Pedersen (Lidl-Trek) e l’olandese Mathieu Van der Poel (Alpecin-Deceuninck) al termine di una cavalcata vincente.

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Prime fasi caratterizzate da una fuga da lontano composta da Elmar Reinders (Team Jayco AlUla), Connor Swift (INEOS Grenadeirs), Rory Townsend (Q36.5), Marco Haller (Tudor Pro Cycling), Victor Vercouillie (Flanders Baloise), Timo Roosen e Sean Flynn (Picnic PostNL) e il loverese Alessandro Romele (XDS Astana), alla prima esperienza al Nord.

Il gruppetto guidato dal giovane bergamasco hanno guadagnato sino a quattro minuti affrontando insieme i primi muri mentre dietro una caduta coinvolgeva Van der Poel e Davide Ballerini (XDS Astana).

All’inseguimento si portavano quindi Tiesj Benoot (Team Visma | Lease a Bike), Vito Braet (Intermarché Wanty), Stefan Kung (Groupama FDJ),  Ballerini, Quinten Hermans (Alpecin-Deceuninck),Daan Hoole (Lidl-Trek), Matteo Trentin (Tudor Pro Cycling) e Filippo Ganna (Ineos Grenadiers) che con il passare dei chilometri sono riusciti a rientrare sulla testa  e prendere il comando delle operazioni.

Sul Kwaremont si è scatenata la reazione di Pogacar sulla cui ruota si sono portati Van Der Poel, Wout Van Aert col compagno Matteo Jorgenson (Team Visma | Lease a Bike) e Mads Pedersen, su cui si é riportato Jasper Stuyven (Lidl-Trek) nella discesa dal Paterberg.

A quarantuno chilometri dall’arrivo il sestetto è rientrato sulla testa della corsa ponendo le basi per un primo attacco di Pogacar, rintuzzato dagli avversari.

All’ultimo passaggio sull’Oude Kwaremont Van Aert ha provato ad anticipare favorendo in realtà l’allungo di Pogacar che ha lasciato gli avversari sul posto andandosi a prendere il successo.

Seconda piazza per Pedersen che ha anticipato in volata Van der Poel e Van Aert, mentre in chiave italiana va segnalato l’ottavo posto di Ganna e il decimo di Ballerini, giunti con 2’19” di ritardo.