Il cognome Cipollini fa sempre un certo effetto all’interno del mondo del ciclismo.
Il segno lasciato da Mario è ben presente nella memoria degli appassionati di due ruote così come quello del fratello Cesare, scomparso prematuramente qualche settimana fa.
In questo caso non si parla però di “Re Leone”, ma di Edoardo Cipollini, nipote del famoso sprinter toscano e nuovo innesto del Team Colpack-Ballan-CSB per la stagione 2024.
Dopo aver vissuto una stagione 2023 piena di successi fra i quali spiccano le tre vittorie al Giro del Veneto Juniores, il 18enne lucchese rappresenta il quarto arrivo per il team di Almè che lo accompagnerà all’esordio fra gli Under 23.
“Con Cesare (il padre di Edoardo, NdR) c’era una conoscenza di vecchia data. Abbiamo gareggiato assieme, anche se non come compagni di squadra. Dopo tanti anni ci eravamo reincontrati e aveva fatto visita alla nostra sede di Almè per conoscere meglio il team”, ha sottolineato il team manager della formazione orobica Antonio Bevilacqua.
Cipollini è pronto a mettersi subito in mostra nella nuova categoria come dimostrato anche dalla motivazioni che l’hanno portato ad accettare la proposta del Team Colpack-Ballan-CSB: “Sono un ragazzo estroverso. Inizialmente timido, ma poi mi lascio andare. Quando socializzo riesco a far fare la risata al gruppo – ha spiegato il toscano -. Ho sempre visto la Colpack come una formazione forte e mi ha attirato. Finora non pensavo alle categorie superiori, ma adesso ci siamo ed è già tempo di scegliere. Mio padre era amico di Antonio e ci teneva che venissi qui a correre, anche se alla fine la scelta è stata mia”.
Il ruolo del padre Cesare ha sicuramente rappresentato un punto fondamentale per Edoardo che si prepara a chiudere un’annata carica di soddisfazioni e contraddistinta dalla convocazione in Nations Cup con la maglia azzurra.
“Ringrazio mio padre Cesare, che mi è sempre stato vicino e ha voluto facessi il corridore. Lui aveva una sua visione del ciclismo e non voleva che mi allenassi più di 2 volte la settimana e così ho fatto fino al mio passaggio in Work Service. Poi lì son cambiate le metodologie. Grazie anche ai tecnici Matteo Berti e Fabio Camerin che mi hanno aiutato molto – ha raccontato il talento tricolore -. Passo con la voglia di imparare perché comunque si tratta di un passo importante nella categoria U23. Ci tengo a far bene a livello personale. Ora non è più come una volta, quando facevi tanti anni nel dilettantismo e sei chiamato a dimostrare presto il tuo valore. Comunque per me ci sarà anche un nuovo ruolo, perché in una formazione così ben organizzata dovrò anche saper interpretare nuovi ruoli e aiutare i compagni”.