Giulia Corna vuole la rivincita agli Europei: “Puntiamo a entrare nei primi tre per riscattare i World Games”

La 26enne di Dalmine si prepara ad affrontare la rassegna continentale in programma a metà settembre.

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I World Games non rappresentano semplicemente un’occasione per mostrare tutto il potenziale di uno sport meno conosciuto, ma anche un modo per i rappresentanti di queste discipline di percepire un minimo cosa si provi a prendere parte a un’Olimpiade.

Chiedere a Giulia Corna che ha preso parte alla competizione andata in scena in Cina insieme alla Nazionale Italiana di flag football.

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Un antipasto in vista di quanto accadrà agli Europei a settembre, ma soprattutto in vista delle Olimpiadi Estive di Los Angeles 2028 quando il flag entrerà nel consesso a cinque cerchi come raccontato dalla dalminese in forza al CUS Lions Bergamo in un’intervista rilasciata a Eppen.

Ci racconta com’è stato l’esordio ai World Games?

Abbiamo dovuto organizzarci velocemente, dando vita prima a una serie di raduni e poi a una selezione, creando una squadra da zero in veramente poco tempo. Abbiamo tuttavia dato vita a una grande formazione e abbiamo vissuto un’esperienza incredibile. Andare in Cina era il grande obiettivo, lì abbiamo provato emozioni imparagonabili con altro e difficili da descrivere. Abbiamo affrontato squadre di altissimo livello, come Messico e Stati Uniti, tanto che per l’Italia si trattava della prima sfida con quest’ultima.

Che differenza ha trovato con le nazionali più strutturate?

Sicuramente ci siamo rese conto di quanto il movimento del flag football sia molto più avanzato in altri paesi, dove c’è più sostegno anche dagli sponsor, dallo staff che segue le atlete durante tutto l’arco dell’anno. Noi invece magari arriviamo all’ultimo a preparare gli eventi, siamo un movimento che deve ancora crescere, quindi è tutto più difficile. Penso che comunque ci siamo fatte valere.

Qual è stata la sensazione di giocare contro ragazze che solcano normalmente i campi dell’NFL?

Ti rendi conto quanto loro siano dei mostri, facendo per professione a differenza nostra. E’ comunque emozionante poterci confrontare con loro, quindi questo deve essere un punto di partenza per fare sempre meglio.

Esiste l’idea in Italia di costruire un progetto che renda il flag football una professione?

L’averlo inserito nel programma delle Olimpiadi Estive di Los Angeles 2028 è un punto di partenza e al tempo stesso un elemento di sprono per renderlo una professione.

Ai World Games avete avuto la sensazione di trovarvi come alle Olimpiadi?

Sì, diciamo che è un evento globale. Partecipare è stato un onore, soprattutto avendo avuto modo di confrontarsi con delle grandi squadre.

Come ha scelto il flag football non essendo così comune in Italia?

Mi sono avvicinata un po’ per caso, grazie a un’amica che già giocava. Mi è piaciuto moltissimo lo spirito di squadra e la competizione che si crea con le compagne. Ci si aiuta tantissimo, non lasciando indietro nessuno, cerchiamo di darci una mano ed è bellissimo creare una famiglia anche fuori dal campo.

Quest’anno avete vinto il campionato. Quanto ha aiutato l’unione di squadra?

Vincere finalmente il campionato è stata una soddisfazione enorme, ci abbiamo provato per diversi anni e quest’anno è stato il momento giusto. Abbiamo avuto sicuramente un coach staff che ha creduto in noi, ci ha spronato a essere migliori e comunque a fidarci delle compagne perché, se non c’è fiducia, è difficile riuscire a giocare insieme. Quindi dietro c’è stato un grande lavoro e finalmente abbiamo raggiunto un grande traguardo.

Come fa a far convivere lavoro e sport?

Ho un’attività in proprio quindi diciamo che è difficile trovare il tempo giusto. Ciò che mi sprona è però la passione e con questa anche la cosa più difficile diventa più difficile.

Come state preparando gli Europei?

Diciamo che l’Europeo deve essere la nostra rivincita. Vogliamo dimostrare che il movimento femminile in Italia c’è, è un movimento che sta crescendo, ma che può dar tanto e può far tanto. Abbiamo ora il tempo per il raduno dove inizieremo a perfezionare, a sistemare i giochi e a riprendere in mano la situazione per arrivare all’Europeo cariche.

All’Europeo troverete nuovamente la Gran Bretagna che avete quasi battuto ai World Games …

Sì, nel secondo turno di qualificazione per i quarti di finale. E’ stata una partita combattuta, siamo andate all’overtime e avremmo potuto giocarcela. Vero che loro ce l’hanno strappata dalle mani, però se le incontreremo agli Europei, saremo ancora più agguerrite per avere la rivincita.

In futuro punta a disputare le Olimpiadi?

Ci speriamo e ci lavoriamo tanto, soprattutto bisogna creare un team che possa sostenerci e aiutarci per riuscire nell’impresa. Siamo tutte ragazze che studiano e lavorano, quindi serve da una parte tanto impegno, dall’altra un sostegno alle spalle affinché il movimento possa arrivare fino in fondo.

Qual è il sogno che le piacerebbe realizzare?

Sicuramente arrivare nei primi tre al prossimo Europeo dimostrebbe quanto l’Italia valga e quanto anche lo sport femminile sappia fare la differenza.  Di solito si punta di più sulle squadre maschili o si sente parlare di più di quelle, invece anche noi ragazze ci siamo a difendere, ci siamo a far valere.