SuperBowl con Panthers e Seamen

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IFLPanthers e Seamen al Super Bowl, il sesto per gli attuali campioni d’Italia (bilancio 3-2) e il terzo per i milanesi (0-2). Due belle semifinali, combattute e incerte, e con punteggi “umani”, dopo alcune esagerazioni degli scorsi anni. Merito delle nuove regole, con i due soli americani sul campo e altre piccole modifiche relative agli special team. Certo, può fare impressione che un americano appena arrivato, Blake Bolles quarterback dei Seamen, riesca a inserirsi in tre allenamenti e a giocare una buona partita, ma come ha detto lo stesso Bolles alla fine, giocando magari sulla suggestione, «erano due anni che non giocavo all’aperto (aveva militato in squadre indoor, ndr) ed essere qui mi ha fatto sentire di nuovo nel mio elemento. E devo ringraziare i compagni di squadra, a partire dalla linea». Tornando alle partite, a stretto rigore di classifica la vittoria dei Panthers sui Dolphins non ha sorpreso, mentre l’ha fatto quella dei Seamen a Bologna: ma chi ha seguito le partite ha visto una storia diversa, con i dorici a mettere in grande difficoltà i tre volte campioni d’Italia nei primi tre quarti, e i milanesi a guidare la danza a Bologna per gran parte della gara, dopo essere andati in svantaggio per 14-0, legittimando dunque la vittoria, al di là della classifica, che del resto aveva visto Seamen e Warriors chiudere con identico bilancio la regular season, 5-3.

PANTHERS PARMA – ENERGY BUILDING DOLPHINS ANCONA 34-16 (0-9, 0-0, 17-7, 17-0) – Una bella partita, come quella della sera prima a Bologna, e “bella”, aggettivo di vasto raggio, ha qui il significato di combattuta, incerta, avvincente. Fino alla fine o quasi, anche se a un certo punto è parso evidente che ai Dolphins, in ritardo di due poi tre segnature, sarebbe servito un miracolo per risalire. Tutto questo è però avvenuto nella seconda metà dell’ultimo quarto, dopo tre quarti incerti e di lettura non facile, o forse sì, se ci si limita ai numeri. Che dicono che nel primo tempo l’attacco di Parma mette in campo solo 4 drive (possessi di palla) partendo in media dalle proprie 32 yard; mentre nel secondo tempo i drive sono 6, escludendo l’ultimo iniziato a 11″ dalla fine, con una partenza media sulle 33 avversarie: e anche una difesa solida come quella dei Dolphins, autrice di ottimi momenti domenica, fatica, alla lunga, a tenere botta con sole 30 yard da proteggere, specialmente se l’attacco soffre, come è avvenuto nel secondo tempo, anche per l’assenza del tackle Gianluigi Rosati, assente per motivi di famiglia.

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WARRIORS BOLOGNA – SEAMEN MILANO 22-32 (7-0, 7-6, 0-6, 8-20) – Una sorpresa per molti, evidentemente non per tutti, al di là della scaramanzia dei gesti, del detto e non detto, dei programmi non fatti o fatti ma messi da parte, per poi essere ripresi solo in caso di vittoria. Che è stata dei Seamen sul campo dei Warriors, di fronte a un pubblico caldo ma che contrariamente alle previsioni non ha riempito proprio tutta tutta la tribuna, come era invece nelle previsioni, anche se bisognava avere l’occhio allenato per trovare i posti vuoti. Warriors che per il secondo anno di fila cadono in semfinale, questa volta in casa, e alla prima partita di playoff, alla quale si erano presentati con l’organico pressoché al completo e l’incognita della presenza, tra i milanesi, di un quarterback nuovo, Blake Bolles, arrivato in settimana e dunque per certi versi sconosciuto, perché l’analisi delle sue partite al college poteva dare un’idea del suo tipo di gioco ma non dell’inserimento, forzatamente rapido, nella filosofia offensiva dei Seamen, privi oltretutto di Danilo Bonaparte, ovvero il running back con il maggiore potenziale.

Italian Super Bowl XXXIII è in programma allo stadio Mazza di Ferrara sabato 6 luglio alle ore 20 (www.superbowl2013.it)

foto di Giulio Busi