Michela Moioli

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Federico Errante

Michela Moioli e un mondiale tutto d’argento. Ennesima impresa della campionessa olimpica di snowboardcross che ad Idre Fjall, in Svezia, centra un clamoroso uno-due tra gara individuale e competizione a squadre. Nessuno tra uomini e donne ha saputo eguagliarla e questo la dice lunga sulla portata dell’impresa. L’ennesima della sua ancor giovane carriera. La 25enne della Busa di Nese, infatti, si mette al collo addirittura la sua sesta medaglia iridata, la terza consecutiva in versione “silver”. Una sequela iniziata con tre bronzi – Krieschberg in Austria nel 2017, Sierra Nevada in Spagna nel 2019 e l’individuale di Park City negli Stati Uniti nel 2019. Proprio nello Utah, due anni fa, era arrivata seconda nel Team Event con Omar Visintin. Stavolta al suo fianco c’era Lorenzo Sommariva, ma decisiva ancora una volta è stata lei. Con una conduzione a tratti poderosa sia giovedì che venerdì e che l’ha portata ad un passo da una sensazionale doppietta tutta d’oro. Il metallo prezioso che manca dal palmares, ma che è tutto fuorché un cruccio. Anche perché a precederla sono state due avversarie d’indubbio valore. La britannica Charlotte Bankes l’ha battuta per soli 7 centesimi ed è stata l’unica a resistere ad una risalita che la nostra, dopo l’unica partenza non ineccepibile (delle sei in totale!), aveva saputo sfoderare conscia sia della sua forza e della lunghezza di un tracciato (1’30”) che lasciava spazio ai recuperi. Così non si è scomposta ed ha infilato le antagoniste, costringendo al bronzo la ceca Eva Samkova. Lasciando, contestualmente, la sensazione che con qualche metro in più a disposizione il finale sarebbe potuto divenire ancor più dolce (a differenza dell’altra orobica Sofia Belingheri, messa subito ko da un infortunio alla spalla). Stesso discorso, ma sviluppo diverso del giorno successivo. Quando Michela, ben supportata da Sommariva, arriva in finale in sicurezza assoluta. Quando poi si esalta su una parabolica prendendo le redini con un buon margine, il sogno comincia a profilarsi all’orizzonte. Sul più bello però l’australiana Belle Brockhoff (con Jarryd Hughes) le prende la scia, capitalizza al meglio una tavola velocissima ed il vento a favore per sorpassarla (bronzo ai francesi Leo Jaques Le Ble-Julia Pereira de Sousa Mabileau). Poco male, la missione è compiuta. La fuoriclasse ha colpito ancora. E dalla prossima settimana riprende la Coppa del Mondo. Senza alcuna pressione, perché allora non provare a strizzare l’occhio anche a quella?

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