Sebastian Vettel trionfa anche in Corea, ottiene la quarta vittoria di fila, ottava stagionale e porta a 77 punti il vantaggio su Fernando Alonso, sesto al traguardo. Il tedesco ipoteca con pieno merito il quarto titolo mondiale consecutivo, che lo consegnerebbe alla storia della Formula Uno sulla scia di Michael Schumacher e degli altri grandi piloti capaci di straordinari filotti. Il dominio di Vettel e della Red Bull è sotto gli occhi di tutti. Grande prova del duo Lotus, con Raikkonen, futuro ferrarista, ottimo secondo seguito a ruota da Grosjean. Di grande valore il quarto posto di Hulkenberg su Sauber. Alonso è il solo a parlare con realismo, osservando come la Ferrari accusi un ritardo di trenta secondi dalla Red Bull in ogni gran premio. Il passo gara della Rossa non è stato sufficiente neppure a sopravanzare la Sauber, capace di esprimere sul circuito coreano la migliore velocità massima. L’obiettivo stagionale non può che essere il secondo posto nella classifica costruttori. Per la serie “accontentiamoci e guardiamo avanti”. Felipe Massa è giunto nono, ma anche questo piazzamento non fa più notizia. Sebastian Vettel, dal canto suo, è atteso dalla pista di Suzuka, con cui ha un feeling particolare. Se in Giappone dovesse vincere ancora e Alonso non fare meglio dell’ottavo posto, il titolo sarebbe aritmeticamente suo.
La partenza del Gp di Corea è di quelle che non si dimenticano, con Massa che va in testacoda dopo tre curve e rischia di entrare in collisione con l’altra Ferrari. Nel corso della gara la Red Bull di Webber prende fuoco, la safety car resta sul circuito per cinque giri senza compromettere la leadership di Vettel, mentre Perez vede sbriciolarsi una gomma. Tanti ingredienti per creare emozioni che, tuttavia, non modificano la scala dei valori.