Ogni atleta ha il proprio fisico e le proprie problematiche. Per questo motivo è necessario intervenire come se fosse vaso di ceramica, con grande cautela affinché lo stesso possa esser ulteriormente valorizzato nel caso di piccoli incidenti.
È il caso di Fabio Poli, massoterapista di Wintecare, ma soprattutto compagno di viaggio di numerosi sportivi come Andrea Locatelli, Annamaria Serturini e Yasmani Copello. Il tecnico orobico passa dall’atletica leggera al motomondiale senza dimenticare il calcio ed altri sport seguendo passo passo i propri assisti nelle principali competizioni del globo.
Fabio Poli, in che cosa consiste il tuo lavoro da massoterapista e come si distingue da quello del fisioterapista?
“Ad alto livello il fisioterapista interviene quando bisogna riatletizzare uno sportivo da un infortunio o inserire una scheda di esercizi sulla biomeccanica, mentre io intervengo nella quotidianità tenendo sempre la muscolatura dell’atleta attiva, e il suo gesto atletico sempre in perfetta sintonia, tenendolo lontano da tensioni muscolari”.
Quanto il suo lavoro influenza il gesto atletico?
“Il nostro lavoro influenza moltissimo la performance di uno sportivo di alto livello, anche se non è l’unico aspetto che modifica il risultato. Se l’atleta si allena bene e si prepara al meglio, siamo già a tre quarti del percorso. Noi cerchiamo di consentire allo sportivo di evitare di incappare in eventuali acciacchi e presentarsi all’appuntamento senza difficoltà”.
A proposito di atleti, quali sono quelli che segue maggiormente?
“Fra i nomi principali spiccano senza dubbio quello di Andrea Locatelli, campione del mondo di Supersport nel 2020 e attuale pilota del Mondiale Superbike; Annamaria Serturini, giocatrice della Roma Women e della Nazionale Femminile di calcio; e Yasmani Copello, campione europeo sui 400 metri ostacoli nel 2016, argento ai Mondiali 2017 e bronzo alle Olimpiadi di Rio de Janeiro 2016”.
Le capita di dover seguire i suoi atleti all’estero oppure il lavoro si svolge all’interno del suo studio?
“Per quanto riguarda atleti della nostra zona il lavoro si svolge prettamente nel mio studio. Per quanto riguarda in merito sportivi di alto livello, soprattutto in ambito di atletica leggera, capita di fare dei ritiri all’estero come in Olanda, Germania e Stati Uniti o in Uganda. Quando è necessario quindi ci trasferiamo per seguirli direttamente sul posto”.
Quanto cambia il vostro lavoro in base alla disciplina che seguite?
“Cambia enormemente perché enormemente, anche nella stessa atletica cambia tra un atleta che fa i 100 metri e il getto del peso oppure il salto in alto. Lo stesso vale anche per il calcio o il motociclismo dove si vede proprio la biomeccanica che cambia per esser ai massimi livelli”.
Concentrandoci proprio sull’atletica, come si prevengono gli infortuni essendo gli atleti sottoposti a numerose gare?
“La prevenzione è il punto di partenza per la gestione di un atleta professionista. Non siamo soli perché c’è tutto uno staff atletico che segue lo sportivo. Chiaramente ci deve essere un contatto con l’allenatore e con il medico che segue più da vicino l’atleta e poi ci siamo noi che, qualora l’atleta dovesse aver anche un problema fisico durante l’allenamento, provvediamo a intervenire per scongiurare qualsiasi aggravamento della situazione”.
In conclusione, essendoci sia gli Europei che le Olimpiadi per l’atletica leggera, come si possono coadiuvare entrambi gli appuntamenti senza rischiare di incorrere in infortuni?
“Bisogna stare molto attenti, evitare che ci siano delle sovrapposizioni. Bisogna capire quale sia il programma del singolo atleta, quali gli eventi cruciali a cui dovrebbe partecipare e da lì si instaura un rapporto per andar a vedere quali sono i momenti più importanti per intervenire e prevenire eventuali infortuni”.